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La mascherina resta essenziale per contrastare il Covid

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Dopo Pasqua si deciderà su obbligo al chiuso ma ora resta la raccomandazione forte a usarle in ogni situazione di rischio

Finito lo stato d'emergenza nella lotta al Covid? Manco per idea. Non si abbassa la guardia, al di là dell'arrivo della bella stagione. "L'utilizzo delle mascherine" per proteggersi e proteggere da Covid-19 "è e resta essenziale". E se a fine aprile scadrà l'obbligo di indossarle al chiuso, la decisione su un'eventuale proroga verrà presa "dopo Pasqua" in base all'andamento epidemiologico. Lo ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza durante un evento pubblico. 

"Io penso che oggi le mascherine siano un presidio fondamentale", ha ribadito. Non a caso "sono ancora obbligatorie al chiuso - ha ricordato - e noi le raccomandiamo con forza in tutte le occasioni, anche all'aperto, dove ci sono possibilità di assembramenti". Quanto a quello che accadrà dal primo maggio in poi, "come sempre valuteremo l'evoluzione della curva epidemiologica. In questo momento - ha sottolineato Speranza - abbiamo 800 casi circa" di Covid "ogni 100mila abitanti alla settimana, e oltre un milione di persone nel nostro Paese sono positive" a Sars-CoV-2. "Quindi dobbiamo mantenere alto il livello d'attenzione".

"Io penso che la mascherina in questo momento sia essenziale - ha ripetuto il ministro - Poi, dopo Pasqua, nell'ultima decade di aprile, faremo un'ulteriore valutazione con i nostri scienziati e decideremo. Ma in questo momento la mia raccomandazione molto forte è di usare la mascherina in tutte le occasioni in cui ci sono rischi" di contagio, "perché la circolazione virale è molto molto alta".

Ma resta aperto il discorso delle scuole. Gli studenti dai 6 anni in su potrebbero dover tenere fino a giugno le mascherine obbligatorie in classe. Per Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, intervistato sull'argomento da 'La Verità', "è giusto se l'obiettivo è proteggere i soggetti fragili. Se l'obiettivo è arginare la diffusione del virus, invece, non hanno capito niente. Perché l'impatto di utilizzare la mascherina a scuola è zero: i ragazzi appena escono se la levano".

"Dal punto di vista epidemiologico è una scelta inutile - spiega il virologo - Bisogna chiedersi se questa misura abbia un impatto" sulla diffusione di Covid-19 "e di quale entità. Io ritengo che sia trascurabile". Secondo l'esperto "è un problema psicologico. Non è una misura basata su un dato statistico. Le mascherine a scuola possono avere il fine di proteggere il personale scolastico", ragiona. Ma "i ragazzi si muovono, stanno nei corridoi, si mischiano". E poi "le mascherine sicuramente non proteggono i ragazzi che appena usciti da scuola se le levano. L'impatto dei dispositivi sulla diffusione del virus praticamente è nulla", ribadisce Crisanti. "Il problema - precisa - sorge in presenza di persone fragili. Negli ospedali, infatti, l'obbligo di mascherina rimarrà. I soggetti a rischio possono esserci anche nelle scuole, che hanno situazioni con una dinamicità molto superiore. Ma ripeto: dal punto di vista della trasmissione globale" del virus, "la mascherina non ha nessun impatto. Gli istituti possono però avere la necessità di proteggere studenti o personale fragile". E allora, "se c'è un fragile in una classe, non si può isolare da contatti con altri gruppi" e "la mascherina ha un impatto importante sulla protezione delle persone vulnerabili. Chiaro che la scuola, se ha soggetti a rischio tra insegnanti e studenti, ha l'obbligo morale di difenderli. Nella scuola ci sono moltissime persone fragili".

Quanto alla vaccinazione, "non ha nulla a che vedere con la trasmissione" del virus: "Sono due cose completamente distinte", puntualizza Crisanti. Che alla domanda "allora perché i supplenti vaccinati possono insegnare al posto dei docenti non vaccinati, costretti a non fare niente negli sgabuzzini, pur essendo muniti di tampone negativo?", risponde "a questo sono infatti contrarissimo".

Tornando alle mascherine, e all'obbligo di indossarle al chiuso che scadrà a fine mese e non si sa ancora se verrà prorogato, "innanzitutto - insiste il virologo - bisogna che le persone fragili e chi sta loro vicino le usino sempre e comunque. Dopodiché, per gli altri, che impatto vuole che abbia andare al supermercato con la mascherina quando poi allo stadio le persone si accalcano, cantano, si abbracciano, o vanno al bar, al ristorante, in discoteca? E' un controsenso".

Sulle varianti di Sars-CoV-2, la posizione dell'esperto è che, "a un tale livello di trasmissione, se c'è una variante un po' più trasmissibile dell'altra, non è che dobbiamo stare qui a stracciarci le vesti. Il vero problema sarebbe se emergessero varianti in grado di infettare e causare malattia grave anche nei vaccinati".

Infine il Green pass da maggio sarà archiviato. "Come ho sempre detto, non serviva per bloccare la trasmissione ciel virus: è stato solo uno strumento per indurre la gente a vaccinarsi", conclude Crisanti.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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