I 92 fantozziani minuti di applausi al discorso di Mattarella
Ho seguito in diretta il discorso del Mattarellabis. Cioè, ho provato a seguire. Sembrava di stare al Musikveiner di Vienna con la colonna sonora ‘Applausi'
Ho seguito in diretta il discorso del Mattarellabis. Cioè, ho provato a seguire. Sembrava di stare al Musikveiner di Vienna a Capodanno. Con la colonna sonora ‘Applausi’ dei Camaleonti. Un discorso di 37 minuti interrotto 52 volte. Manco fosse un consesso bulgaro, un politburo sovietico, una riunione del partito comunista cinese ai tempi di Mao, un monologo da ultimo dell’anno di Kim Jong-un. Ero in auto e ho immaginato un animatore da studio, o meglio un animatore da aula parlamentare, che a ogni tre parole del rieletto presidente faceva scattare la standing ovation, sfiorando così i 92 minuti di fantozziana memoria. E gli ascari dagli scranni battevano mani e piedi. Poi, il top: tra un applauso e l’altro sono riuscito a captare la parola ‘dignità’ scandita da Mattarella 18 volte con una certa enfasi ed energia. E pure lì sono scattati applausi convinti. Cioè, se si stava su un campo di calcio l’arbitro-Mattarella avrebbe dovuto espellere i giocatori che applaudivano la paternale. Possibile, che i parlamentari, che sarebbero dovuti stare in silenzio, non si siano accorti che ‘dignità’ era riferita a loro?
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