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Quando la storia retrocede all'Ottocento

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Il presidente Mattarella torna sulla questione ucraina: 'ripresi aggressivi egoismi nazionali, storia retrocede a '800'

"Abbiamo dovuto assistere al riesplodere di aggressivi egoismi nazionali, al modo di quanto non avveniva dall'Ottocento, dai secoli scorsi. Un retrocedere della storia e della civiltà, che mai avremmo immaginato possibile in questo inizio di Millennio, assistendo a vittime di ogni età, dai bambini agli anziani; a devastazioni di città e di campagne, ad un impoverimento del mondo. Non riusciamo neppure a rinvenirvi una motivazione razionale". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all'inaugurazione dell'Anno accademico dell'Università di Trieste.

"Si pensava, lo pensavo anch'io -ha confessato il Capo dello Stato- che questa drammatica esperienza" della pandemia, "vissuta da tutto il mondo contro un pericolo comune che ha messo a rischio il genere umano, avesse fatto comprendere anche a livello dei Governi degli Stati l'esigenza di ricercare condivisione, dialogo, collaborazione. Non poteva esservi richiamo più convincente di quello che è avvenuto e spingere tutti gli Stati e i popoli a fronteggiare insieme i nemici dell'umanità: la pandemia, quelle possibili in futuro, il deterioramento delle condizioni climatiche, le drammatiche conseguenze di aumento della povertà e di effetti di fame nel mondo. Appariva logico, sembrava anche possibile".

"Le ragioni della convivenza umana pretendono che si ponga fine alle guerre, la pace è sempre doverosa e possibile. Stiamo rispondendo cercando con insistenza di proporre dialogo e trattative per chiudere la guerra immediatamente, per ritirare le forze di invasione, per trovare soluzioni politiche, pronti a contribuire a perseguirle non appena si aprissero spiragli di disponibilità". "Le ragioni della convivenza umana pretendono che si ponga fine alle guerre, la pace è sempre doverosa e possibile. Proprio per questo stiamo rispondendo con la dovuta solidarietà all'aggressione nei confronti dell'Ucraina: con l'accoglienza dei profughi; con il sostegno concreto a chi resiste a difesa della propria terra contro un'invasione militare; con misure economiche e finanziarie che indeboliscano chi pretende di imporre con la violenza delle armi le proprie scelte ad un altro Paese. Per frenare subito, per rendere insostenibile questo ritorno alla prepotenza della guerra, che se non trovasse ostacoli non si fermerebbe, ma produrrebbe una deriva angosciosa di conflitti, che potrebbero non trovare limiti. Occorre fermarla, ora, subito" ha detto il Presidente della Repubblica. 

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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