Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Mattarella chiama l'unità d'Europa

Sergio_Mattarella_2018.jpeg

Il presidente italiano non ha dubbi e attacca Putin: 'nessuno può restare indifferente di fronte ad aggressione Russia. L'attacco come quello ai Sudeti'

"Liliana Segre ci ammonisce: 'la memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza'. Parole che si riempiono di nuovi significati se pensiamo a quanto sta avvenendo a poca distanza da qui, ai confini dell’attuale Unione europea. Nessuno può restare indifferente di fronte alla brutale aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, un Paese sovrano, libero, indipendente, democratico, la cui popolazione è oggetto di attacchi mirati e criminali che uccidono con ferocia, prendendo di mira senza scrupoli le infrastrutture civili per lasciare la popolazione al gelo e al buio". Lo ha ribadito il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua prolusione all'Università Jagellonica di Cracovia.

"Oggi l’Europa -ha evidenziato ancora il Capo dello Stato- è testimone di crimini frutto di una rinnovata esasperazione nazionalistica che pretende di violare confini, di conquistare spazi territoriali accampando la presenza di gruppi di popolazione appartenenti alla stessa cultura. Come non pensare alla vicenda dei Sudeti e delle popolazioni di origine tedesca che li abitavano, e alla Conferenza di Monaco, che aprirono alla Seconda guerra mondiale? A questo insensato tentativo di sovvertire le regole dell’ordine internazionale, l’Unione europea ha saputo reagire con fermezza e -con unità di intenti- continuerà a sostenere l’Ucraina".

"La fiducia in noi stessi e nei valori che ci ispirano deve indurci a progettare gesti di pace che rifiutino di arrendersi e di essere schiavi della logica della guerra e del conflitto. A prevalere deve essere il diritto internazionale, il rispetto della sovranità e della integrità territoriale degli Stati, il dialogo sulle controversie. In Europa, in questo momento, sono in corso, contemporaneamente, due guerre, su piani diversi ma strettamente connessi: quella che vede l’Ucraina aggredita dalla Federazione Russa nella sua integrità territoriale, e una guerra di valori, in cui sono in gioco tutti gli elementi che caratterizzano l’odierna esperienza occidentale, a partire dalla libertà". 

"I due terreni -ha ricordato ancora il Capo dello Stato- si incrociano spesso. È avvenuto con la Seconda guerra mondiale. Si potrebbe dire che, in Europa, la storia è sempre contemporanea. La memoria corre, necessariamente, a una città, Danzica che per ben due volte, nel ‘900, ha segnato la storia della Polonia. Il 'piano bianco' del 1939 con l’aggressione alla città da parte del regime nazista e l’avvio, nel 1988, dai Cantieri, del processo di affrancamento dal regime comunista. 'Morire per Danzica?' ci si interrogava in Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Il seguito di queste incertezze è noto".

"A questo insensato tentativo di sovvertire le regole dell’ordine internazionale, l’Unione europea ha saputo reagire con fermezza e -con unità di intenti - continuerà a sostenere l’Ucraina. Oggi dobbiamo lavorare tutti per preservare il valore di questa unità. È un bene primario che va assolutamente salvaguardato. Fronteggiare con successo le gravi conseguenze del perdurare del conflitto, dall’esplosione dei fenomeni migratori alle crescenti diseguaglianze economiche e sociali, all’insicurezza energetica e alimentare, è la sfida alla quale gli europei sono chiamati". 

"Con lucidità -ha proseguito il Capo dello Stato- va compreso che proporsi di salvaguardare la pace fra le nazioni, affrontare i rischi globali che interpellano tutto il mondo -missione da cui, colpevolmente, ci allontana, in questo momento, la furia bellicista russa- significa anzitutto respingere la tentazione della frammentazione della solidarietà fra Paesi liberi, cementata nella esperienza dell’Alleanza atlantica e dell’Unione europea. Sicurezza europea e sicurezza euroatlantica sono concetti indivisibili per potersi difendere insieme con determinazione e per garantire e sviluppare il modello democratico e sociale europeo".

1 anno fa
Autore
Giada Giacomelli

Commenti