Hamburger & patatine in salsa russa
Coca-Cola, Starbucks e McDonald's dicono addio alla Russia ma ecco pronti gli hamburger all'Armata Rossa
Ciao ciao Coca-Cola, Starbucks e McDonald's. Gli Stati Uniti fanno sul serio e le imprese a stelle e strisce conosciute e riconosciute in tutto il mondo hanno deciso 24 ore fa di abbandonare la Russia. Se l'idea dell'Occidente resta quella di isolare la Russia dopo l'aggressione all'Ucraina la nazione di Putin capisce che dovrà adottare l'autarchia per uscire dall'impasse in cui a livello economico (e sociale) è caduta. Il rublo è crollato, i vari Stati europei hanno stretto rapporti economici e relazioni per ovviare al gas russo (e ucraino) ma Putin non resterà a guardare, perchè la Guerra Fredda diventerà anche ghiacciata in nome dell'economia.
Così ecco nascere McDonald's made in Russia. L'intera rete dei locali che, come numerose altre imprese occidentali chiudono in seguito all'invasione dell'Ucraina, sarà sostituita da ristoranti locali. Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin, rende noto Gazeta.ru, ha annunciato che "entro sei mesi un anno" apriranno i nuovi locali, al posto dei 250 McDonald's della capitale chiusi da martedì. Nel menù, prodotti al 99 per cento di provenienza russa. Le attività dovranno riassorbire quanto possibile gli ex dipendenti della catena del fast food americano che aveva inaugurato il suo primo locale a Mosca nel 1990 diventando il simbolo della Perestroika. Sobyanin ha garantito lo stanziamento di 500 milioni di rubli per favorire la transizione.
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