Ucraina: l'attacco russo è imminente
Proclamato lo stato d'emergenza in tutto il Paese. Gli Usa temono l'invasione a breve. La posizione di Letta e Meloni sulle sanzioni
Il Parlamento di Kiev ha approvato lo stato d'emergenza in tutto il Paese, ad eccezione delle repubbliche di Donetsk e Luhansk, la cui indipendenza è stata riconosciuta due giorni da Mosca, a partire da domani e per 30 giorni.
L'invasione russa dell'Ucraina resta "potenzialmente imminente": lo ha ribadito il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, confermando che a Washington non si assiste ad alcun segnale di ritiro russo.
"Diciamo da giorni che le truppe russe sono in posizione da attacco, non è cambiato niente, non c'è una nuova valutazione" ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, nel briefing con i giornalisti, precisando che "non facciamo previsioni su una data".
"Le sanzioni sono un costo per la Russia e devono essere un costo per la Russia. Altrimenti l'alternativa è un intervento militare che non vogliamo: è la diplomazia che deve vincere. Io credo sia fondamentale che noi in questo momento lottiamo perchè i principi di democrazia e libertà vincano e noi dobbiamo imporli. Non possiamo far sì che prevalga la logica per la quale con la forza e la morte si spostano i confini" così il segretario del Pd, Enrico Letta, al tg1. "Va a finire male se non siamo uniti dentro il nostro Paese, tra europei e non siamo uniti tra europei e americani. Se Putin vedrà debolezza da questa parte, tirerà dritto e sarà peggio per tutti" ha ribadito il segretario del Pd.
"Io non ho detto che le sanzioni non vanno bene, ho detto che devono essere efficaci". Così Giorgia Meloni, presidente Fdi, a SkyTg24. "Vanno bene se colpiscono quelli che devono colpire, più che noi stessi".
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