Migranti: confine UE-Bielorussia sempre più caldo
Anche la Germania rinforza il confine con la Polonia per evitare i flussi provenienti dalla Bielorussia. UNHCR lancia l'allarme
Si sta facendo via via più delicata la situazione dei migranti al confine tra Polonia e Germania. Il quadro è figlio della decisione della Bielorussia di Lukashenko di “deviare” i flussi migratori verso i confini dell’Unione Europea.
È notizia di oggi che il governo di Berlino ha deciso di rinforzare il proprio confine con la Polonia, attraverso il dispiegamento di circa 800 agenti di Polizia. "Controlleremo da vicino la zona di frontiera con la Polonia" ha detto il Ministro dell’Interno Horst Seehofer. Nei primi 20 giorni di ottobre, la Germania ha contato quasi 2mila ingressi nel proprio territorio, direttamente riconducibili alle azioni della Bielorussia. I migranti sono perlopiù persone provenienti da Yemen, Iraq, Iran e Siria.
Nella giornata di ieri 24 ottobre, gli agenti della polizia tedesca hanno fermato oltre 50 soggetti che avevano deciso di farsi giustizia in autonomia e pattugliare il confine con la Polonia armati di spray al peperoncino, coltelli e bastoni. I malintenzionati avevano risposto all’appello del partito di estrema destra “Terza via”. Le ronde hanno visto aderire partecipanti da tutto il territorio tedesco.
Uno scenario di tensione alta ed emergenza, testimoniato anche dal ritrovamento di un camion vicino al confine tra Polonia e Germania. Nel mezzo, trovato nel lander di Mecklenburg-Vorpommer, erano presenti 31 migranti iracheni, 19 uomini, 2 donne e 10 bambini. Le autorità tedesche ha trasferito il gruppo di migranti nella stazione di polizia di Pasewalk, descrivendo le loro condizioni di salute come “non buone”.
L'appello di UNHCR
Qualche giorno fa, l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha chiesto ufficialmente un’azione urgente da parte della Comunità Europea, per prevenire vittime e disastri umanitari al confine tra Bielorussia e UE. La richiesta è arrivata dopo il decesso dell’ottavo migrante al confine, morto in una situazione disastrosa a livello umanitario. UNHCR rileva come, con l’avanzare della stagione fredda, la situazione potrebbe precipitare del tutto.
"È inaccettabile che delle persone siano morte e che la vita di altre sia precariamente in bilico. Queste persone sono tenute in ostaggio da uno stallo politico che deve essere risolto ora. Esortiamo la Bielorussia e la Polonia, come firmatari della Convenzione sui rifugiati del 1951, a rispettare i loro obblighi legali internazionali e a fornire accesso all’asilo a coloro che lo richiedono presso le loro frontiere. I respingimenti, che negano l’accesso al territorio e all’asilo, infrangono i diritti umani in violazione del diritto internazionale”, ha detto Pascale Moreau, Direttrice regionale dell’UNHCR per l’Europa.
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