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Il governo compatto sui 'no' agli aguzzini dei migranti

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Il vicepremier Tajani: 'un conto è soccorrere, un altro darsi appuntamento in mare'

Non si placa la difesa della posizione del governo sulla questione dei migranti. Stavolta l'Italia pare abbia deciso di cambiare rotta in Europa. Innescando ovviamente polemiche della controparte politica. "Un conto è il soccorso in mare, un altro conto avere un appuntamento in mezzo al mare". Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Bruxelles al termine del Consiglio Affari Esteri e dell'incontro con la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. "E' una cosa completamente diversa - continua - soccorrere in mare significa soccorrere dei naufraghi che stanno affogando, l'appuntamento in mare è qualcuno che porta delle persone, fa metà del viaggio e il resto lo fa fare dagli altri". 

"Questo non va bene", aggiunge, perché le Ong attive nel Mediterraneo Centrale "non informano la Capitaneria di Porto, la Marina Militare, la Guardia di Finanza. Si muovono in maniera autonoma, decidono loro dove andare, senza consultarsi con nessuno: non spetta a un ente privato fare questa scelta. Dovrebbero essere le navi mercantili a fare soccorso in mare, ma ci sono Ong che fanno un lavoro diverso", conclude.  

 

E si rincara la dose. "Gli scafisti sono dei criminali: bisogna mettere fine a questo osceno business sulla pelle della povera gente". Lo scrive su Facebook il senatore di FdI Ernesto Rapani.

"Nessun passo indietro sulla tutela dei nostri confini! Questo è solo il primo passo verso la difesa degli interessi dell’Italia, su tutti i campi". Così su Facebook il deputato della Lega Domenico Furgiuele.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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