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La Ue guarda con preoccupazione alla Moldova

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Il consiglio europeo preoccupato per le azioni di destabilizzazione della Repubblica, frontiera con la Russia

Il Consiglio Ue ha prorogato fino al 29 aprile 2025 le misure restrittive nei confronti dei responsabili di azioni volte a destabilizzare, indebolire o minacciare la sovranità e l'indipendenza della Repubblica di Moldova. Le sanzioni si applicano attualmente a un totale di 11 persone e un’entità. Le persone fisiche e giuridiche elencate nel regime di sanzioni dell’Ue sono soggette al congelamento dei beni eventualmente detenuti nell'Ue. È inoltre vietato generare fondi o accedere, direttamente o indirettamente, alle risorse economiche messe a loro disposizione. Alle persone fisiche elencate, inoltre, si applica il divieto di viaggio, che impedisce loro l'ingresso e il transito nei territori dell'Ue.

Tra i sanzionati figura Ilan Mironovic Shor, nato nel 1987 a Tel Aviv, leader del partito politico ?or e uomo d’affari della Repubblica di Moldova. Per il Consiglio è coinvolto nel finanziamento illegale di partiti politici in Moldova e nell’istigazione alla violenza contro l’opposizione politica. Il partito politico ?or "è coinvolto nel pagamento e nell’addestramento di persone per provocare disordini e scompiglio durante le proteste nella Repubblica di Moldova".

C'è anche Igor Yuryevich Chaika, un uomo d’affari russo "responsabile del trasferimento di denaro a sostegno dei progetti del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) al fine di destabilizzare la Repubblica di Moldova. Fungeva da 'cassiere' della Russia, convogliando il denaro alle risorse dell’Fsb nella Repubblica di Moldova, al fine di portare il Paese sotto il controllo del Cremlino".

In lista poi Ciril Ghuzun, ex ufficiale della Polizia di frontiera, fondatore e attuale leader di Scutul Poporului, un'organizzazione paramilitare nella Repubblica di Moldova, composta da ex militari, da ex membri delle forze di polizia ed ex membri del personale incaricato delle attività di contrasto, che partecipa alle proteste "facendo uso di violenza, in particolare per destabilizzare la Repubblica di Moldova".

27 Aprile
Foto: pixabay
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