Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

In Russia dilagano le proteste e soppresse libertà di stampa

cremlino mosca.jpg

Arrestate più di 700 persone che protestavano contro la guerra. Chiusa l'emittente radiofonica Eco di Mosca e soffocate le piattaforme social

La guerra non si combatte solo in Ucraina ma Putin ha i suoi detrattori anche all'interno. E dilaga il malcontento a Mosca. Così capita che i soldati russi hanno arrestato a San Pietroburgo Yelena Osipova, sopravvissuta all'assedio nazista di Leningrado, mentre protestava contro l'aggressione militare dell'Ucraina. La donna portava due cartelli con la scritta: "Soldato, lascia cadere la tua arma e sarai un vero eroe!". Le immagini dell'arresto dell'attivista e artista di 77 anni, con due militari russi che la scortano e l'allontanano dalla piazza dei manifestanti, sono state diffuse sui social. 

Sono più di 7.600 le persone arrestate in Russia durante le proteste contro la guerra in Ucraina. Lo denuncia il sito per i diritti civili Ovd-Info, secondo cui ieri sono state fermate almeno 780 persone in 34 città russe, che portano a 7.623 il totale da quando sono iniziate le proteste. A San Pietroburgo sono state fermate almeno 353 persone. A Mosca almeno 304.

Gli Stati Uniti accusano il Cremlino, con la Russia impegnata in una "guerra non provocata all'Ucraina", di aver lanciato un "assalto totale alla libertà dei media e alla verità" e denunciano - in una dichiarazione del portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, in cui si fa riferimento ai casi della radio Eco di Mosca e Dozhd Tv - come si stiano "intensificando gli sforzi di Mosca per fuorviare e reprimere la verità della brutale invasione".

Il Dipartimento di Stato Usa denuncia come il governo russo stia anche "soffocando le piattaforme Twitter, Facebook e Instagram su cui decine di milioni di cittadini della Russia fanno affidamento per informazioni e opinioni indipendenti e per collegarsi tra loro e con il mondo esterno". Secondo Price, il parlamento russo si riunirà domani per valutare una normativa che renderebbe un reato i resoconti 'non ufficiali' sull'invasione russa dell'Ucraina.

"La popolazione della Russia non ha scelto questa guerra - prosegue la dichiarazione - Ha il diritto di sapere della morte, delle sofferenze e della distruzione inflitta dal suo governo al popolo dell'Ucraina. Ha anche il diritto di sapere dei costi umani di questa guerra senza senso per i propri soldati".

E così ecco che a breve verrà chiusa la radio russa Ekho Moskvy, 'Eco di Mosca'. Lo ha annunciato il suo direttore, Alexei Venediktov.

Due giorni fa erano state oscurate le trasmissioni dell'emittente, come di Dozhd Tv, con l'agenzia per il controllo delle comunicazioni, Roskomnadzor, che ordinava di "limitare l'accesso" alle trasmissioni dei due media accusati di diffondere "informazioni false in modo deliberato" sull'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il Dipartimento di Stato Usa ha accusato il Cremlino, nel mezzo della "guerra non provocata all'Ucraina", di aver lanciato un "assalto totale alla libertà dei media e alla verità".

 

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

Commenti