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La Roma riparte da Mou, e dalla testa

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Per il gioco c'è ancora tempo, ma intanto si guarda al concetto dell'ambiente Roma

La nuova Roma del 2022 ha iniziato correndo velocemente verso i suoi obiettivi. Il gioco, a onor del vero, non è stata la cosa da ricordare di queste prime uscite. Alla nuova squadra va però dato il tempo necessario per costruirsi e acquisire dinamiche da grande club, sotto la guida di un tecnico di fama mondiale come Mourinho.

Il primo elemento curato dalla nuova gestione non riguarda però prettamente il campo. L’azione del tecnico portoghese ha agito infatti in prima istanza soprattutto su un livello psicologico. Non si parla esclusivamente, tuttavia, della testa dei giocatori, ma di un concetto ben più ampio. Un concetto di cui si parla spesso ma difficile da comprendere al di fuori del raccordo: l’ambiente Roma. Un ambiente troppo spesso difficile per calciatori, dirigenti e allenatori, costituito da tutte quelle organizzazioni, di stampa e non, che gravitano e vivono grazie alla Roma. Un ambiente  troppe volte schiavo, per esempio, dell’azione dei giornali e delle radio locali, che nella città di Roma hanno un seguito quasi religioso.

La vera prima grande azione di Mourinho, dunque, non è un’azione di Mourinho. Il suo arrivo ha infatti, ancor prima delle sue prime parole, portato un’aura di fiducia ed entusiasmo quasi incontrastato, che ha superato indenne da critiche anche la cessione di Edin Dzeko. Uno degli attaccanti più forti e prolifici della storia del club ceduto ad un club rivale e a costo zero, per giunta a pochi giorni dall’inizio del campionato. Potremmo dire che probabilmente senza l’arrivo dell’attaccante inglese Tammy Abraham staremmo parlando di un altro ambiente e un altro clima, ma ancor prima dell’arrivo della punta da 40 milioni l’aria che si respirava era quella di fiducia, nonostante lo schock dell’addio del bosniaco. Le radio e il cosiddetto “ambiente” si è dunque unito come forse mai prima d’ora sotto il nome di José Mourinho.

“Non merito tutto questo”, ha detto il tecnico portoghese al suo arrivo, stupito dei tifosi accorsi a baciare le sue scarpe ancor prima del primo allenamento. Resta da vedere se l’enorme fiducia farà bene alla Roma, troppo esaltata a volte per fuochi di paglia e gettata via come spazzatura per sconfitte immeritate, solo magari per qualche ascolto in più.

Una Roma tutta da seguire dunque, come l’intero prossimo campionato, pieno di spunti interessanti e soprattutto di talento in panchina. Da Mourinho a Sarri, da Allegri a Spalletti, quasi l’intera élite degli allenatori mondiali ci mostrerà il proprio calcio, non ci resta che sederci e farci travolgere, contando anche sull’emozionante immagine degli stadi pieni.

2 anni fa
Autore
Emanuele Di Casola

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