Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Quelle città che si aprono alla vita e al mondo coi libri

mundal.jpg

Si chiamano 'book town' e coi libri e con la loro condivisione si sono creati spazi e ruoli nel mondo

Quando anni fa chiusi un rapporto importante una coppia di amici venne a casa a cena, al momento del cognac presero coraggio chiedendomi se non avessi il terrore di restare solo. “No, guardate quanti amici che ho attorno a me” risposi. E gli indicai le pareti della sala, tappezzate e occupate dai libri impilati e ordinati. 
Vivere in mezzo ai libri è sempre stata una mia prerogativa, un mio personalissimo mood, perché sin da ragazzo ho fatto mia quella frase di Tiziano Terzani che ti apre un mondo ‘Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio’. Così, ho scoperto presto che i libri mi portavano in un altrove che non immaginavo, mi aiutavano a oltrepassare le colonne d’Ercole, nel tempo mi raccontavano di sentimenti, emozioni ed esperienze che io stesso avevo vissuto, vivevo e avrei vissuto. 
Così, ho scoperto anche città di libri. Una me l’ha segnalata qualche giorno fa un amico, Stefano Paparcone, amante come me delle stravaganze e delle non omologazioni del mondo, che girovagando negli angoli più suggestivi della Norvegia mi ha inviato foto, mode e coordinate di Mundal, un villaggio di 280 abitanti, nel comune di Sogndal, che si adagia alla fine del fiordo Fjærlandsfjorden, nel nord del Paese, in aperta campagna agricola. Qui, in ogni stalla, ogni caffè, ogni ristorante, ogni negozio, ogni scaffale che sorge in mezzo a una natura incontaminata ci sono libri, che puoi prendere lasciando tre corone, l’equivalente di una bottiglietta d’acqua, sostituendo quell’odioso sistema che ha preso piede in Italia, il bookcrossing. 
Mundal appartiene alle “città libro”, che furono ideate da Richard Booth negli anni Sessanta, che trasferendosi nella gallese Oxford ad Hay-on Wye, trasformò questa città di 1.500 abitanti in un’unica grande biblioteca connessa, richiamando turisti bibliofili da ogni parte del mondo con festival, incontri e spettacoli. 
Anche in Italia esiste una ‘book town’: Montereggio, civettuolo paesino di 45 abitanti della Lunigiana in provincia di Massa-Carrara, che ha scommesso tutto sulla voglia di leggere e vivere le vite degli altri. C’è poco da riflettersi su: i libri sono dei viaggi dove l’autore ti scorrazza su un sidecar a 300 chilometri orari senza casco e senza cintura e soprattutto senza svelarti la meta. 

Trascorrete buon Ferragosto, godetevi i panorami in cui siete catapultati e se non avete avuto la possibilità di viaggiare prendete un buon libro, vi porterà con sincerità in un altrove. 

1 anno fa
Autore
Gian Luca Campagna

Commenti