Salviamo il Natale! Italiani favorevoli a lockdown per i NoVax
Nell'agenda dell'italiano medio c'è da salvare il Natale ma la lotta ai negazionisti sarà il nuovo passatempo da salotto della D'Urso
Torna l'incubo lockdown per gli italiani. Mentre in diverse parti d'Europa si registra un'impennata di morti e contagi da Covid19, in Italia si è su una soglia estremamente ottimistica, tant'è che si parla di come trascorrere le festività natalizie, tema probabilmente affrontato anche dai grandi della Terra durante il G20 a Roma e ribadito qualche giorno dopo a Glasgow durante Cop26.
Il quadro nel Bel Paese è a colori più tenuti, perché al di là delle manifestazioni No Green Pass continua la lotta al virus grazie alla campagna vaccinale, alle misure restrittive e al senso di responsabilità degli italiani, sia di chi ha aderito all'antidoto sia chi no, che ha diritto legittimo a manifestare e protestare su aspetti che non lo convincono. Un capitolo a parte meriterebbero i negazionisti, ma discettare con un imbecille è una pratica che non è salutare svolgere nemmeno durante una rissa da saloon.
Resta di ieri la notizia secondo cui alcune regioni del Nord, come Veneto e Friuli, potrebbero essere interessate a colorarsi di giallo, aprendo a quelle restrizioni che hanno depresso tutti gli italiani (dal coprifuoco al limite delle persone a tavola passando per un massimo di soggetti dentro un'auto), ma l'aspetto che sorprende è l'obiettivo deciso da alcuni governatori -come il friulano Fedriga- di contrastare l'avanzare del virus attraverso un lockdown mirato che coinvolge solo i non vaccinati. Una punizione per i No Vax e un sollievo per chi ha rispettato le regole (ma non perchè gregge ma perché vuole uscire da questa situazione il prima possibile e tornare a vivere, viaggiare, sognare e divertirsi, come il sottoscritto). Se rispetto chi ha deciso di non vaccinarsi per motivi differenti dal negazionismo che poi tracima nel terrapiattismo, nelle assurde terorie del complotto (approcciate a Popper invece di bervi gli algoritmi sceneggiati a tavolino) e nelle amenità diffuse dai seguaci di QAnon, chi si è vaccinato pretende il medesimo rispetto. Anche perchè, direbbe Groucho Marx, se tutti ci fossimo vaccinati lo stato d'emergenza finirebbe ancor prima che fosse promulgato il prossimo. Ma al di là di questi pensieri soggettivi, sorprende il sondaggio promosso da Adnkronos, con 6 italiani su 10 favorevoli a nuove restrizioni (con luce liberatoria sul Natale...), con una punta che arriva addirittura al 70% favorevole a un lockdown per i non vaccinati.
In verità, al momento, il governo esclude misure drastiche in vista del Natale, ma alla domanda "di fronte all’aumentare dei contagi lei sarebbe favorevole a nuove restrizioni?", quasi sei italiani su dieci, il 57% risponde sì, il 35% è contrario (l'8% preferisce non rispondere). Tra i favorevoli a nuove restrizioni, prevalgono gli uomini (62%) sulle donne (53%). Molto diversificata la risposta per classi d'età: tra chi dice sì a nuove misure, il 71% è over 55; il 58% è under 35; il 41% ha tra i 35 e i 54 anni. Articolata anche la risposta analizzata per aree geografiche. Tra i favorevoli, al Sud il 69%, al Centro il 68%, al Nordovest il 58%, al Nordest il 45%, nelle Isole il 41%.
Molti poi guardano con favore alla strada aperta dall'Austria con il lockdown per chi non ha fatto il vaccino. Alla domanda del sondaggio Emg-Different per Adnkronos, "lei è favorevole o contrario a questa iniziativa?", il 69% risponde sì, il 27% no (il 4% preferisce non rispondere). Dato che sale fino al 79% tra gli uomini, mentre si ferma al 61% tra le donne. Tra i favorevoli, l'80% è over 55, il 63% ha tra i 35 e i 54 anni, il 60% under 35. Risponde differenti anche in base all'area geografica di riferimento. Tra chi è favorevole al lockdown per i non vaccinati, l'80% al Nordovest, il 76% al Centro, il 75% al Sud, il 55% nelle Isole e il 50% al Nordest.
Di fronte a questi numeri i No Vax tireranno fuori che il sondaggio è stato commissionato, e quindi addomesticato, dal governo Draghi o, meglio ancora, dai poteri forti o dai poteri occulti o dall'équipe di Squid Game. Vero. Potrebbe essere vero. Però poniamoci anche la domanda se effettivamente dentro l'aspirina c'è quello che recita il bugiardino (ehm...) o se dentro l'arancino della friggitoria testaccina Dal fregnacciaro conosciamo con certezza la tracciabilità degli alimenti usati. E poniamocele 'ste domande.
Insomma, è guerra contro i No Vax. Quindi, preparatevi durante le calde festività natalizie con i vostri cari davanti alla tv, con la D'Urso che lancerà l'anatema contro i non vaccinati, figli sfortunati dei podisti del primo lockdown.
Un numero di non vaccinati che si attesta in Italia poco superiore ai 7 milioni: certo, tra di loro, ci sono quelli che hanno patologie pregresse, quelli che hanno un sistema immunitario minato per una vita che non auguriamo a nessuno, quelli che non sono convinti di un percorso così veloce ed efficace della panacea che hanno inculato quasi all'80% degli italiani. E poi ci sono i negazionisti, quelli che dubitano anche sul risultato della finale della Coppa del Mondo del 1930 disputata a Montevideo tra Uruguay e Argentina, perché le immagini non sono poi molte. E probabilmente l'arbitro ha anche invertito l'esito della gara, sbagliando i tabellini. Va' un po' a vedere.
Ma torniamo sulla Terra e ai giorni nostri. Se in Austria hanno varato linee dure nei confronti dei No Vax, ricordando che da quelle parti non si scherza, anche in Italia qualche parlamentare comincia a suggerire di seguire la strada adottata oltre il Brennero, prendendo nel mirino i No Vax. Un nome a caso? Matteo Renzi, che senza mezzi termini ha detto: "Siamo all’inizio della quarta ondata del Covid. Da mesi diciamo che bisogna conviverci. L’unico modo per conviverci – piaccia o non piaccia – è il vaccino. Bisogna, dunque, accelerare sulla terza dose. E bisogna dire che le restrizioni devono essere come in Austria: sei vaccinato? Ti muovi liberamente. Non sei vaccinato? Vai in lockdown".
E se qualcuno ancora sbraita che questo è un attacco alla democrazia, le parole di Matteo Salvini lasciano riflettere: "Mi rifiuto di pensare a nuove chiusure e nuovi lockdown. I dati: Italia è al 77% di vaccinazioni, siamo più avanti di tutti, grazie a farmacisti, medici. Siamo in un governo impegnativo: momenti di emergenza, scelte di emergenza".
Più decisionista Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: "Più che dibattere sul lockdown per non vaccinati, è tempo di introdurre l'obbligo vaccinale". Come dargli torto? Così cadrebbe una delle scuse maggiori dei No Vax, richiamando a una maggiore responsabilità di Stato e case farmaceutiche, ma restano sempre appese le riflessioni espresse da zio Tonino al bar 'Mai brillo' di Frosinone Est: "situazione straordinaria, misure straordinarie", ricordando di come in guerra nessuno si lamentava che non si poteva andare in osteria a fare un cicchetto mentre i nazisti mitragliavano e i bombardieri alleati sganciavano ordigni. Ma come sempre è una questione di punti di vista.
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