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Italia così e così. Con la Svizzera diventa spareggio

Federico Chiesa esultanza dopo il gol

Gli azzurri di Mancini non riescono a riprendere i ritmi dell’Europeo a con la Bulgaria il pareggio è deludente

Forse gli Azzurri di Roberto Mancini, a furia di mangiare pastasciutta, si sono appesantiti troppo. O forse, dopo la vittoria di Euro 2020, si sono scordati che a livello di tasso tecnico non rientrano tra le nazionali top e se non fanno dell’intensità e dell’agonismo le loro armi, anche un avversario, modesto, come la Bulgaria, può rappresentare uno scoglio insormontabile.

E’ quello che si è visto nel confronto dello stadio Franchi di ieri sera, di cui restano poche note positive e tanti interrogativi. Interrogativi le cui soluzioni passano quasi tutte dal prossimo impegno contro la Svizzera.

Perché quello con i cugini elvetici diventa ora una sfida cruciale per il cammino della Nazionale verso i Mondiali in Qatar.

La classifica dice infatti che l’Italia è prima del girone con 4 punti di vantaggio sulla Svizzera ma i cugini di oltralpe hanno giocato due partite in meno per cui, in caso di non vittoria nella sfida diretta, il primato del raggruppamento potrebbe essere a rischio.

Tornando alla sfida di ieri sera, la nota più positiva è la prestazione di Federico Chiesa e non solo per il gran gol del momentaneo vantaggio. Il numero 14 azzurro e della Juventus, sempre più spesso da l’impressione di essere uno di quei giocatori la cui giocata, in qualsiasi momento può risolvere una partita, a prescindere dall’avversario che ti ritrovi di fronte.

Comincia ad esserne cosciente anche lui e chissà che la partenza dalla Juve di Cristiano Ronaldo non possa favorire questo suo processo di crescita visto che, gioco forza, lo schema dei bianconeri di dare palla a CR7 e vedere che combina, non potrà più essere applicato; e tra le varianti forzate ci sarà dare palla a Chiesa e speriamo che inventi qualcosa.

Questa variante, specialmente se inizierà a portare a risultati positivi, ovvero giocate capaci di spaccare e segnare le partite, porterà ad una crescita esponenziale della fiducia e consapevolezza di un ragazzo pronto a trasformare l’etichetta di figlio di Enrico Chiesa. Continuando così, tra un po' sarà Enrico ad essere ricordato come il papà di Federico.

La nota negativa è la fragilità psicologica messa in campo dall’Italia. Se proprio il carattere di squadra era stata la caratteristica pregnante del trionfo di Wembley, il pareggio di Iliev (nato da un contropiede che andava fermato senza se e senza ma prima che gli avversari arrivassero in area di rigore) ha crollato in un attimo tutte le certezze. E il secondo tempo dell’Italia è stato un continuo andare ad infrangersi contro il muro allestito dagli avversari davanti alla propria porta. Un muro capace di togliere lucidità e soluzioni.

A proposito, va bene che nel calcio il tiro da fuori non vale di più come accade nel basket, ma a volte la bomba dalla distanza, quando non riesci ad entrare, rappresenta un’opportunità!

 

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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