In Israele scoppia il caos contro Netanyahu
Scontri e violenze durante la manifestazione di protesta vicino alla residenza del primo ministro
Scontri e violenze durante la manifestazione di protesta vicino alla residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu. Sono 9 gli arresti: secondo i media, ci sarebbe anche il parente di uno degli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas. Filmati online mostrano la polizia usare idranti contro i manifestanti, la cui protesta è considerata illegale, e un medico colpito sarebbe finito in ospedale.
I manifestanti si sono recati a casa del premier dopo che decine di migliaia di persone si erano radunate davanti alla Knesset, chiedendo elezioni anticipate e un accordo sugli ostaggi con Hamas.
Un documento redatto dalla Direzione dei servizi segreti militari dell'IDF meno di tre settimane prima del 7 ottobre avvertiva del fatto che Hamas si stava addestrando per un'invasione su larga scala di Israele durante la quale sarebbero stati presi ostaggi in massa. Lo riporta l'emittente pubblica Kan, citando fonti delle forze di sicurezza.
Il documento del 19 settembre stima in 200-250 il numero di ostaggi che sarebbero stati catturati. Durante l'attacco effettivo del 7 ottobre, sono stati presi 251 ostaggi, mentre altre 1.200 persone sono state uccise, per lo più civili. Il documento è stato portato all'attenzione di alti funzionari dell'intelligence, almeno di quelli della Divisione di Gaza. Il governo e i vertici militari hanno sostenuto di non essere stati avvertiti di un'imminente invasione programmata all'epoca, ricorda the Times of Israel.
Lo scenario più estremo a cui la Divisione di Gaza si era preparata prima del 7 ottobre, conclude il rapporto, era quello dell'irruzione di decine di terroristi che avrebbero violato il confine in tre punti, molti meno dei circa 3mila che sono poi entrati in Israele per l'assalto.
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