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La Nuova Zelanda nuovo partner della Ue

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Firmato un accordo di libero scambio nel mondo del commercio. Cosa prevede questa sigla per tutelare anche il made in Italy

Proteggerà 2mila vini e 163 Igp, inclusi Prosecco a Asiago L'accordo di libero scambio (Als) tra l'Ue e la Nuova Zelanda, firmato ieri a Bruxelles, si inquadra nella strategia della Commissione Europea tesa a diversificare i rapporti commerciali che il Blocco dei 27 ha con il resto del mondo, per ridurre i rischi generati dalla dipendenza da determinati Paesi, come Cina e Russia. L'Als, spiega il Consiglio, liberalizzerà e agevolerà gli scambi e gli investimenti e promuoverà un vincolo economico più stretto, offrendo "notevoli" opportunità economiche alle imprese e ai consumatori di entrambe le parti.

L'Ue è il terzo partner commerciale della Nuova Zelanda: negli ultimi anni gli scambi bilaterali di merci tra i due partner sono cresciuti costantemente, arrivando quasi a 9,1 miliardi di euro nel 2022. Si prevede che, una volta entrato in vigore, l'accordo contribuirà a una crescita del commercio bilaterale fino al 30%, mentre le esportazioni annuali dell'Ue potrebbero aumentare fino a 4,5 miliardi di euro. Gli investimenti dell'Ue in Nuova Zelanda hanno un potenziale di crescita che può arrivare all'80%, secondo il Consiglio.

Già dal primo anno della sua applicazione, l'accordo può comportare un taglio dei dazi a carico delle imprese dell'Ue pari a circa 140 milioni l'anno. Nell'attuale contesto geopolitico, dopo la Covid-19 e l'aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, questo nuovo accordo con un partner che condivide gli stessi principi come la Nuova Zelanda è di "fondamentale importanza" per l'Ue, in particolare per la sua strategia nell'Indopacifico. L'Als, secondo il Consiglio, offre "grandi opportunità per le nostre imprese, i nostri agricoltori e i nostri consumatori", come pure per le controparti neozelandesi. L'intesa include anche impegni sociali e climatici "senza precedenti".

Una volta entrato in vigore, l'accordo eliminerà tutti i dazi sulle principali esportazioni dell'Ue verso la Nuova Zelanda, quali carni suine, vini e vini spumanti, cioccolato, prodotti a base di zuccheri e biscotti; aprirà il mercato dei servizi della Nuova Zelanda in settori chiave quali i servizi finanziari, le telecomunicazioni, il trasporto marittimo e i servizi di consegna; garantirà un trattamento non discriminatorio agli investitori dell'Ue in Nuova Zelanda e viceversa; migliorerà l'accesso delle imprese dell'Ue agli appalti pubblici neozelandesi per merci, servizi, lavori e concessioni di lavori; proteggerà quasi 2mila vini e alcolici dell'Ue quali Prosecco, Vodka polacca, Rioja, Champagne e Tokaji; proteggerà 163 dei più rinomati prodotti tradizionali dell'Ue (indicazioni geografiche), come i formaggi Asiago, Feta, Comté o Queso Manchego, il prosciutto Istarski pršut, il Lübecker Marzipan o le olive Elia Kalamatas.

L'accordo agevolerà i flussi di dati, norme prevedibili e trasparenti per il commercio digitale e un ambiente online sicuro per i consumatori; eviterà obblighi ingiustificati di localizzazione dei dati mantenendo nel contempo standard elevati di protezione dei dati personali; aiuterà le piccole imprese a esportare di più attraverso un capo dedicato alle piccole e medie imprese; ridurrà i requisiti di conformità e le procedure per consentire un più rapido flusso di merci; proteggerà e farà rispettare i diritti di proprietà intellettuale, in linea con le norme dell'Ue, conformemente agli impegni assunti dalla Nuova Zelanda.

L'accordo di libero scambio Ue-Nuova Zelanda è il primo a integrare pienamente il nuovo approccio dell'Ue al commercio e allo sviluppo sostenibile, avallato dal Consiglio nelle conclusioni del 17 ottobre 2022. Comprende un capitolo dedicato ai sistemi alimentari sostenibili, un articolo dedicato al commercio e alla parità di genere e una disposizione specifica su commercio e riforma delle sovvenzioni ai combustibili fossili. L'accordo, inoltre, liberalizza inoltre le merci e i servizi verdi. In caso di gravi violazioni dei principi fondamentali del lavoro o dell'accordo di Parigi, l'Als prevede, in ultima istanza, il ricorso a sanzioni. I negoziati erano stati conclusi il 30 giugno 2022; il 17 febbraio 2023 la Commissione ha proposto al Consiglio di autorizzare la firma dell'Als, cosa che il Consiglio ha fatto lo scorso 27 giugno. Dopo la firma, il Consiglio chiederà al Parlamento Europeo di dare la sua approvazione alla conclusione dell'accordo (come previsto dal Tfue). L'accordo può entrare in vigore solo dopo l'approvazione del Parlamento Europeo, la ratifica dell'accordo da parte della Nuova Zelanda e la notifica reciproca delle due parti del completamento delle rispettive procedure interne. L'entrata in vigore avrà luogo il primo giorno del secondo mese dopo che entrambe le parti avranno confermato di aver espletato gli obblighi e gli adempimenti di legge, o in un'altra data concordata dalle parti.

 

 

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

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