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L'anti-obesità riduce il rischio tumori del 25%

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Uno studio dimostra i benefici della perdita di peso duratura ottenuta con intervento bariatrico, esperti a congresso a Napoli

Perdere peso con l’aiuto di un intervento chirurgico anti-obesità può avere un impatto importante anche sul rischio di ammalarsi e di morire di tumore. Uno studio condotto dall’Università dello Utah, a Salt Lake City (Usa), pubblicato oggi sulla rivista 'Obesity', ha dimostrato che i pazienti con obesità grave sottoposti a chirurgia bariatrica hanno un rischio inferiore del 25% di sviluppare tumori, compresi quelli non correlati all’obesità. E le donne sottoposte all’intervento hanno addirittura un rischio inferiore del 41% di sviluppare tumori correlati all’obesità, e del 47% di morire per cancro, rispetto alle donne obese non operate. I vantaggi della chirurgia bariatrica saranno al centro del 26esimo congresso mondiale dell’International Federation for the surgery of obesity and metabolic disorders (Ifso), in programma a Napoli dal 30 agosto al 1° settembre, sotto la guida del presidente mondiale, l’italiano Luigi Angrisani, professore associato in Chirurgia Generale all’Università Federico II Napoli.

"Sebbene ci siano numerosi studi che hanno già stabilito un’associazione positiva tra l’indice di massa corporea e l'incidenza del cancro, fino ad oggi non era esattamente chiaro se la riduzione del peso corporeo tramite chirurgia portasse a una riduzione del rischio di cancro – commenta Angrisani -. Questo perchè è difficile ottenere una perdita di peso significativa e prolungata in popolazioni numerose e quindi statisticamente significative. Ma il nuovo studio mostra chiaramente che con una perdita di peso sostanziale e duratura, come quella che si può ottenere con la chirurgia bariatrica, è possibile ottenere una riduzione importante del rischio di ammalarsi e di morire per tumore, rispetto ai pazienti obesi che non ricorrono al bisturi. Questa ricerca dunque - sottolinea - è un’altra importante conferma dei benefici a lungo termine della chirurgia per la perdita di peso nella prevenzione del cancro".

Lo studio si basa sul confronto fra incidenza e mortalità per cancro. I dati sono stati stratificati per tipo di tumore, sesso, stadio del cancro e tipo di intervento chirurgico. Sono stati coinvolti quasi 22mila pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica che sono stati abbinati per fare un confronto con persone obese ma non operate. Il periodo di riferimento considerato è piuttosto lungo: parte dal 1982 ed arriva fino al 2019. Le procedure chirurgiche a cui sono stati sottoposti i pazienti sono: bypass gastrico, bendaggio gastrico, gastrectomia a manica o altri interventi di 'switch' duodenale.

"Il nuovo studio ha dato un altro importante contributo alla nostra comprensione della relazione tra obesità e cancro - evidenzia Angrisani -. I risultati aggiungono nuove evidenze alla letteratura scientifica, indicando che la significativa perdita di peso osservata con la chirurgia bariatrica riduce il rischio di diversi tipi di cancro. Il rischio del cancro nelle donne, che rappresentano la maggior parte delle persone sottoposte a chirurgia bariatrica, risulta notevolmente ridotta. Le persone con obesità e i medici dovrebbero prendere in seria considerazione questi benefici - conclude - quando valutano e discutono con i propri pazienti l’opportunità di sottoporsi a chirurgia bariatrica".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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