Dal miracolo cosmopolita alla guerra, ecco 'Nel cuore di Odessa'
Il saggio del direttore di The Odessa Journal, Ugo Poletti, che racconta la resistenza della città
''Spartiacque del conflitto tra Russia e Ucraina''. Così l'imprenditore milanese Ugo Poletti, direttore del giornale online in lingua inglese 'Odessa Journal', parla della città e del suo porto che si affaccia sul Mar Nero, partendo dal miracolo cosmopolita al trauma della guerra. E lo fa nel libro 'Nel cuore di Odessa', edito da Rizzoli e da qualche giorno nelle librerie italiane. Nato a Milano dove si è laureato in Economia all’Università Bocconi, Poletti vive e lavora a Odessa dal 2017.
''Ci sono città che, pur non essendo sedi del potere politico, riescono a offuscare con la loro vitalità culturale ed economica le stesse capitali nazionali. Odessa è una di queste'', scrive Paoletti. Dalla sua fondazione, alla fine del Settecento, Odessa è stata infatti un punto d’incontro e fusione di etnie, fedi religiose, costumi e avanguardie politiche, artistiche e culturali. Il libro di Poletti ricorda che proprio da Odessa passano gli scambi con l’Europa, la Russia e tutta l’Asia, il presente e il futuro della relazione tra Est e Ovest. Il suo porto, il più importante dell’Impero russo e oggi dell’Ucraina, è diventato l’obiettivo di Putin, come lo è stato durante la Prima e la Seconda guerra mondiale. Poletti sottolinea che chi controlla il porto di Odessa, controlla il Mar Nero e le sue preziose esportazioni di grano.
La ''Praga sul mare'', come la chiama Poletti, per storia e tradizioni è diversa dal resto del Paese. ''E' la città dell’amore e dello humour, dei ladri e degli scrittori satirici, dei sindaci francesi e greci. Cosmopolita ed ebraica, è la più liberale e anticonformista delle città ucraine. Spensieratamente russofona, ma orgogliosamente resistente all’invasione russa'' scrive l'imprenditore milanese ricordando che è stata anche '' lo scenario di un film che ha fatto la storia del cinema, 'La corazzata Potëmkin', e di una delle grandi opere della letteratura russa del Novecento, i 'Racconti di Odessa' di Isaac Babel''.
Poletti sottolinea inoltre che ''pochi però nel nostro Paese conoscono il fascino della città che a fine Ottocento riuscì nel miracolo di unire una crescita vorticosa con una grazia particolare e indimenticabile. Ed è un paradosso: Odessa sembra un pezzo d’Italia sul Mar Nero, fondata da un nobile napoletano e arricchita dall’ingegno e dalla laboriosità di architetti e imprenditori italiani, grandi protagonisti della città fino alla rivoluzione bolscevica''. Ma ''Odessa oggi è il cuore della guerra tra Russia e Ucraina, il simbolo di una crisi che affonda le sue radici in secoli di spargimenti di sangue, dominazione straniera e divisioni interne''.
Ugo Poletti, che a Odessa vive e lavora, racconta cosa sta accadendo non solo sul campo di battaglia, ma nella testa e nel cuore della gente. Nel suo saggio illustra le motivazioni del conflitto, spiega cos’è e come nasce il nazionalismo ucraino e ripercorre la storia di un Paese, giovane e antico allo stesso tempo, che fino allo scoppio di questa guerra era ancora in bilico tra un passato oppressivo ma rassicurante e un futuro incerto, e all’indomani dell’attacco si è risvegliato unito contro l’invasore.
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