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Omicron2 contagia il mondo ma i morti calano

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Il 99,8% delle sequenze messe su Gisaid da campioni raccolti nell'ultimo mese è di variante Omicron

Omicron 2 variante 'regina' di Sars-CoV-2 a livello globale. "Negli ultimi 30 giorni il sottolignaggio BA.2" di Omicron "è diventato predominante, con 251.645 sequenze (85,96%)" caricate sulla piattaforma Gisaid. Lo scrive l'Organizzazione mondiale della sanità nel suo ultimo report settimanale sulla pandemia di Covid-19.

Il 99,8% delle sequenze messe su Gisaid da campioni raccolti nell'ultimo mese è di variante Omicron, con Delta ormai allo 0,1%, spiega l'Oms. E all'interno della 'famiglia' Omicron, "la quota di BA.2 è cresciuta costantemente dalla fine del 2021" e la sottovariante "è divenuta dominante entro la settima settimana del 2022. Questa tendenza è più pronunciata nella regione del Sudest asiatico, seguita da Mediterraneo orientale, regione Africana, Pacifico occidentale e regione Europea. BA.2 è attualmente dominante nella regione delle Americhe".

Più contagi, meno morti. "Dopo una consistente diminuzione da fine gennaio 2022, per la seconda settimana consecutiva è aumentato il numero di nuovi casi" di Covid-19 a livello globale, con un +7% nel periodo 14-20 marzo (la risalita era stata dell'8% dal 7 al 13 marzo). Sul fronte decessi si consolida invece "un trend decrescente", con un -23% negli ultimi 7 giorni (-17% nei 7 precedenti). E' quanto emerge dall'ultimo report settimanale dell'Organizzazione mondiale della sanità, che tuttavia colloca ancora l'Italia fra i primi tre Paesi in Europa per morti registrate.

In totale, dal 14 al 20 marzo nelle 6 regioni Oms sono stati segnalati oltre 12 milioni di nuovi casi e poco meno di 33mila decessi. Da inizio pandemia il totale contagi supera così i 468 milioni, mentre le morti complessive sono più di 6 milioni.

Negli ultimi 7 giorni i nuovi casi sono aumentati nella regione Pacifico occidentale (+21%), appaiono stabili in quella Europea e in calo nelle regioni Mediterraneo orientale (-41%), Africa (-33%), Sudest asiatico (-23%) e Americhe (-17%). I decessi crescono solo nella regione Pacifico occidentale (+5%), mentre scendono nelle altre: Americhe -42%, Mediterraneo orientale -38%, Africa -19%, Europa -18% e Sudest asiatico -18%. "Queste tendenze dovrebbero essere interpretate con cautela - si precisa però nel rapporto - poiché diversi Paesi stanno progressivamente modificando le strategie di test, con una riduzione del numero totale di tamponi eseguiti e quindi dei casi rilevati".

Il numero più alto di nuovi casi settimanali è stato segnalato da Repubblica di Corea (2.817.214, +34%), Vietnam (1.888.694, +13%), Germania (1.538.666, +14%), Francia (582.344, +39%) e Australia (513.388, +161%), mentre picco di nuovi decessi è stato registrato da Federazione Russa (3.681, -19%), Stati Uniti (3.612, -58%), Brasile (2.242, -32%), Repubblica di Corea (2.033, +41%) e Cina (1.921, -2%).

Zoomando sull'Europa, "il numero di nuovi casi settimanali sembra essersi stabilizzato - indica l'Oms - con oltre 5,2 milioni" di contagi dal 14 al 20 marzo; scendono da 12 a 10 i Paesi della regione che segnalano aumenti del 20% o più. I decessi continuano a diminuire, a 13mila negli ultimi 7 giorni con un -18% rispetto ai 7 precedenti. Il numero più alto di nuove morti è stato riportato dalla Federazione Russa (3.681, -19%), seguita dalla Germania (1.345, -8%) e dall'Italia (910, -9%).

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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