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La pace in nome della guerra secondo Meloni e Cav

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La premier: 'lavoro per pace giusta in Ucraina, non si ottiene con bandiere arcobaleno'. Berlusconi: 'Sempre a Occidente'

"Penso e spero e lavoro per giungere a una pace giusta, ma dobbiamo capirci su come ci si arriva, non si fa sventolando bandiere arcobaleno nelle piazze. In Ucraina è guerra di aggressione che non possiamo accettare, chi come me crede nella legittima difesa, non credo che ci convenga un modo in cui chi ha più forza militare invada un vicino". Così Giorgia Meloni nella replica al Senato.

"Gli ucraini si sono difesi, è stato più forte del resto, l'unica possibilità di favorire un negoziato è che ci sia un equilibrio tra le forze in campo, la pace si ottiene sostenendo l'Ucraina, consentendogli di difendersi, è la geopolitica", avverte.

Sul tema della armi poi aggiunge: "Se l'Italia si girasse dall'altra parte il resto dell'occidente continuerebbe a mandare le armi, la sola Gb manda più armi di tutto l'occidente, cambierebbe quindi non l'esito della guerra, ma la nostra credibilità".

"Noi dobbiamo lavorare per la pace, e lo faremo in pieno accordo con i nostri alleati occidentali e nel rispetto della volontà del popolo ucraino. Su questo la nostra posizione è ferma e convinta, è assolutamente chiara e non può essere messa in dubbio da nessuno, per nessun motivo''. Lo ha assicurato Silvio Berlusconi in Aula al Senato. ''Noi non possiamo che confermare la nostra solidarietà all'Occidente, io, lo sapete, sono sempre stato un uomo di pace...''.

 

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

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