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La contesa risolta con una sfida a pallone

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Così, mentre i grandi della Terra (ma qualcuno potrebbe essere ribattezzato gli imbecilli della Terra) giocano a fare la guerra, per una notte torniamo a fare sogn

C’è sempre un po’ di fanciullino in ognuno di noi. È quella parte che ci fa ancora afferrare la vita ai fianchi della leggerezza e permetterci di averne una visione con un eterno responsabile sorriso sulle labbra. Così, mentre i grandi della Terra (ma qualcuno potrebbe essere ribattezzato gli imbecilli della Terra) giocano a fare la guerra, per una notte torniamo a fare i sognatori, sempre coi piedi ben saldi sulle nuvole. Così, abbraccio idealmente quella visione Mondiale rappresentata dalla sfera. E stasera m’immagino sprofondato sul divano buono per smarrirmi dietro le giocate di Verratti e Immobile, provando a sfondare le linee nemiche della Macedonia del Nord in nome e per conto del sentimento italico di rivalsa pallonara. Ecco, l’unico sentimento guerrafondaio che dovrebbe appartenere agli uomini: belligerare contendendosi un pallone. E forse stasera, chissà, prima del match che vale una metà della qualificazione a Qatar 2022 ripasserò qualche scena de ‘Fuga per la vittoria’, dolciastra pellicola pallonara con Pelè, Ardiles e Moore che rappresentavano il Resto del Mondo contro la Germania nazista. Perché anche durante la guerra gli uomini tornano bambini. E resta fanciullesco, rodariamente cianciando, che i conflitti tra Paesi si possano risolvere in nome di una contesa sportiva facendo rinsavire chi è andato nel pallone.
 
2 anni fa
Autore
Gian Luca Campagna

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