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Tutti uniti per cercare una pace difficile

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Per risolvere il conflitto russo-ucriano diplomazia in panne, ma resta l'unica soluzione secondo Di Maio, il Papa e Romaniello

Tutti rincorrono la pace ma la soluzione per risolvere il conflitto in Ucraina appare sempre più ostico. "Il negoziato purtroppo è fermo, ma noi come Italia, insieme ad altri Paesi, non abbiamo mai smesso di lavorare per ravvivarlo". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a 'Che tempo che fa'.

"Stiamo sostenendo l'Ucraina, che è la resistenza europea, ma allo stesso tempo stiamo lavorando per ravvivare il negoziato. Il mio viaggio in India di questa settimana, il viaggio del presidente Draghi negli Stati Uniti, ma anche i contatti diretti con i turchi, servono a rimettere in moto il negoziato e arrivare a un cessate il fuoco il prima possibile", ha aggiunto Di Maio.

Ma non tutti sono d'accordo con l'azione governativa. “C’è una forma di utilizzo della retorica da parte di questo governo che respingiamo. Draghi, quando ha avuto la possibilità di difendere gli interessi europei, ha deciso di appoggiare la posizione di altri Paesi. Il modo di stare in Europa deve essere quello di appoggiare gli interessi dei cittadini europei, cioè far finire la guerra il prima possibile”. Così il deputato di Europa Verde Cristian Romaniello, intervenendo al congresso dei Giovani Europeisti Verde, a Roma.

“Se vogliamo fare l’Europa cominciamo a fortificare la politica estera europea, che deve essere una politica pacifista. Dobbiamo imparare ad esportare la pace, non la democrazia con le bombe. C’è un grosso interrogativo nel nostro futuro, che riguarda chi governerà questo Paese, l’Europa e il mondo intero nei prossimi decenni. Io credo che noi come ecologisti dobbiamo esserci, senza aver paura di confrontarci con le altre forze politiche. Troviamo delle soluzioni per rispondere alle esigenze dei cittadini”, ha concluso Romaniello.

E non è mancato al riguardo l'intervento del Santo Padre. "L'ardente desiderio di pace di tante popolazioni che in varie parti del mondo soffrono l'insensata sciagura della guerra", è stato ricordato da Papa Francesco che dopo la preghiera del Regina Coeli, ha detto: "Alla Vergine Santa presento in particolare le sofferenze e le lacrime del popolo ucraino: di fronte alla pazzia della guerra continuiamo a pregare ogni giorno il rosario per la pace. E preghiamo per i responsabili delle nazioni perché non perdano il fiuto della gente che vuole la pace e sa bene che le armi non la portano mai".

1 anno fa
Autore
Pasquale Lattarulo

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