Quella pace impossibile tra Israele e Hamas
Hamas ha respinto l'ultima proposta di cessate il fuoco avanzata da Israele. Netanyahu certo del rilascio degli ostaggi
Hamas ha respinto l'ultima proposta di cessate il fuoco avanzata da Israele, ha detto l'alto funzionario dell'organizzazione palestinese Ali Baraka.
"Stiamo lavorando in ogni momento per ottenere i nostri obiettivi, principalmente il rilascio di tutti gli ostaggi e la vittoria totale su Hamas". Lo ha detto Benjamin Netanyahu in un video in cui ha detto di aver ricevuto un dettagliato aggiornamento sui negoziati al Cairo, secondo quanto riferisce Times of Israel.
L'atmosfera generale dell'incontro di ieri tra la delegazione e Papa Francesco, stando ai toni conciliatori emersi dalla conferenza stampa, è stata ben diversa da quella del precedente colloquio tra le parti avvenuto lo scorso 22 novembre. In quell'occasione non erano mancate polemiche per alcune dichiarazioni del Pontefice - alcune che gli erano state attribuite erano state subito smentite - e per il tempo concesso ai parenti degli ostaggi. Polemiche che oggi sembrano definitivamente alle spalle, stando alle parole di apprezzamento pronunciate dai familiari dei rapiti. A novembre, all'interno della delegazione che allora arrivò a Roma, c'era stato chi non aveva nascosto una certa "delusione" per la durata dell'udienza, circa 20 minuti, e per l'impossibilità di alcuni familiari di raccontare le loro storie a Francesco. Alcuni si erano rammaricati per il fatto che Francesco non avesse definito Hamas "organizzazione terroristica". Un'altra frase detta dal Papa al termine dell'udienza generale, "qui non è guerra. Siamo andati oltre, è terrorismo", aveva provocato una dura reazione della delegazione israeliana.
In quell'occasione, Francesco oltre ai parenti degli ostaggi israeliani aveva incontrato anche una delegazione di palestinesi che aveva parenti prigionieri nello Stato ebraico. Da quest'ultima parte era arrivata la voce che il Pontefice avesse usato il termine "genocidio" per riferirsi all'offensiva di Israele a Gaza ed i toni si erano di nuovo fatti accesi. "Irrealistico" che il Papa abbia utilizzato il termine genocidio riferendosi alla condizione del popolo palestinese, aveva subito precisato il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin. L'ipotesi era stata smentita anche dal portavoce del Vaticano Matteo Bruni, secondo cui non risultava che il Pontefice avesse utilizzato il termine in questione. "Mi pare che da parte della Santa Sede ci sia sempre stata una presa di posizione molto netta nei confronti dell'attacco di Hamas. Non è che abbiamo sorvolato. Nello stesso tempo non possiamo neppure ignorare quello che succede dall'altra parte: ci sono stati tanti morti, feriti", aveva chiarito Parolin, replicando alla polemica sollevata dai Rabbini italiani. "E' difficile accontentare sempre tutti", aveva aggiunto il segretario di Stato vaticano.
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