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Il Papa e il patriarca Kirill per la pace?

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Ancora polemiche per la frase del Pontefice ma la fine del conflitto russo-ucraino passa per la religione

"Credo sia giusto chiarire che da parte di Papa Francesco non c’era sicuramente alcun intento a offendere il Patriarca, anzi, penso che la frase del Pontefice vada compresa nel quadro di un colloquio in cui c’è stata una ricerca fraterna di vie che le Chiese possono percorrere per favorire la pace. È una ricerca faticosa che si confronta con le difficoltà che le Chiese affrontano in questo momento. È chiaro che il Santo Padre fa rifermento al fatto che gli uomini di Chiesa non possono e non devono mai essere messi in condizione di doversi piegare ad altri poteri se non al volere di Dio". Lo afferma mons. Vincenzo Paglia, in un'intervista al quotidiano 'Il Giornale'.

"Conosco il patriarca Kirill da oltre trent’anni, ci siamo incontrati diverse volte anche in Italia. È una persona che credo comprenda il vero senso delle parole del Papa. E ci tengo a dire che non bisogna concentrarsi sulla singola parola detta o non detta - spiega mons. Paglia - ma bisogna capire più nel profondo la storia più che millenaria della chiesa ortodossa russa che Kirill in questo tempo guida".

"Entrambi hanno ritenuto che incontrarsi proprio in questo periodo di guerra potesse creare ambiguità: hanno deciso insieme e sicuramente hanno fatto ciò che è meglio per tutelare i fedeli delle due chiese, il popolo, e soprattutto chi in questo momento sta soffrendo. In latino si dice 'quod differtur non aufertur', ciò che si rimanda non si annulla".

Incontro con Kirill? "Questo lo decideranno se si creerà l’occasione. Non è un mistero che lo scorso dicembre il Papa abbia detto di esser pronto a recarsi a Mosca, senza necessità di protocolli, per visitare suo fratello Cirillo. Adesso ha parlato anche del desiderio di andare in Russia per incontrare Putin. Sono tutti segnali che devono farci capire quanto papa Francesco voglia farsi messaggero di pace. - conclude mons. Paglia - La Santa Sede è al lavoro e credo sia giusto rispettare l’azione diplomatica della Segreteria di Stato. Il Papa è pronto a partire, nonostante i problemi al ginocchio, sta a Putin adesso aprirgli la porta. Speriamo che lo faccia presto".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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