Francesco ci saluta nel giorno della Resurrezione
Per il capo dei parroci morire la notte tra Pasqua e Pasquetta è qualcosa di più di un segno divino.
Per il capo dei parroci morire la notte tra Pasqua e Pasquetta è qualcosa di più di un segno divino. Resta una cosa mostruosa. E per monstrum si intende qualcosa che odora di prodigio, fatto o fenomeno portentoso, eccezionale, in senso sia positivo sia negativo, riferito anche a persona che riveli qualità, buone o cattive che siano, oltrepassanti i limiti della normalità, ma senza le connotazioni deteriori che mostro ha acquisito nell’uso moderno. Così, la Treccani, così la vita reale. Andarsene nel momento della liturgia cristiana della Resurrezione, cioè della rinascita e della rigenerazione è un segnale simbolo che colpisce anche gli agnostici e gli atei, perché sanno bene che le coincidenze non sono frutto del Caso ma sono degli appuntamenti decisi dal Destino, celeste o terreno che sia.
L’annuncio della Chiesa è formale ma colmo di dolore: “Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all'infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino".
Gli ultimi giorni per Papa Francesco per via della polmonite bilaterale sono stati un autentico calvario, ma è risorto proprio ieri comparendo a sorpresa a piazza San Pietro, ha presieduto di persona l'Urbi et Orbi, augurando poi dalla loggia delle Benedizioni la buona Pasqua ai fedeli, e successivamente pretendendo poi un giro con la papa-mobile. L’ultima apparizione pubblica tra il suo gregge.