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Il Papa pronto al dialogo con Putin

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Il secondo giorno della guerra sono stato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca

"Gli parlerei chiaramente come parlo in pubblico. È un uomo colto". Così Papa Francesco in un'intervista alla televisione svizzera anticipata da 'Il Corriere della Sera, 'La Repubblica' e 'La Stampa' riferendosi al presidente russo Vladimir Putin.

"Il secondo giorno della guerra sono stato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca a patto che Putin mi lasciasse una finestrina per negoziare. - ha ricordato Papa Francesco - Mi scrisse Lavrov dicendo grazie ma non è il momento. Putin sa che sono a disposizione. Ma lì ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell’impero è mettere al secondo posto le nazioni". 

"In poco di più di cent’anni ci sono state tre guerre mondiali: ’14-’18, ’39-’45 e questa in Ucraina, che è una guerra mondiale. È cominciata in pezzetti e adesso nessuno può dire che non è mondiale. Le grandi potenze sono tutte invischiate. Il campo di battaglia è l’Ucraina. Lì lottano tutti. Questo fa pensare all’industria delle armi. Si fa la guerra, si vendono le armi vecchie, si provano le nuove". 

Papa Francesco pensa anche "allo Yemen, la Siria, i poveri Rohingya del Myanmar. Perché queste sofferenze? Le guerre fanno male. Non c’è lo spirito di Dio. Io non credo nelle guerre sante".

"È vero che ho una preferenza per gli scartati, ma questo non vuol dire che io scarti gli altri. I poveri sono i prediletti di Gesù. Ma Gesù non manda via i ricchi". Continua Papa Francesco in un'intervista alla televisione svizzera Rsi anticipata da 'Il Corriere della Sera, 'La Repubblica' e 'La Stampa', sottolineando che "nessuno è escluso. Gesù ha detto andate agli incroci e chiamate tutti, ammalati, buoni e cattivi, piccoli e grandi, ricchi e poveri, tutti. Non dobbiamo dimenticare: la Chiesa non è una casa per alcuni, non è selettiva. Il santo popolo fedele di Dio è questo: tutti».

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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