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Il Vaticano guarda all'Ucraina in nome della pace

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Giovanni Paolo II diceva che 'non c’è pace senza giustizia e non c’è giustizia senza perdono'

"La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina viene vista da molti con lenti novecentesche, e vengono lette in modo polarizzante e semplicistico le iniziative diplomatiche della Santa Sede". Lo dice Pina Picierno in un'intervista al quotidiano 'Domani'.

"Invece sono frutto dell’esercizio di un soft power necessario, che caratterizza l’iniziativa diplomatica del Vaticano, con fortune alterne. Rispetto la posizione di Papa Francesco, è il tentativo di mantenere aperta una finestra di dialogo. Ma al negoziato l’Ucraina deve arrivare integra. Giovanni Paolo II diceva che 'non c’è pace senza giustizia e non c’è giustizia senza perdono' e da cattolica impegnata in politica utilizzo questa bussola", conclude Picierno.

Il Papa, prima della recita del Regina Coeli in Ungheria, guarda ai popoli in guerra. Pensa all’Ucraina e al martoriato popolo, chiede ai responsabili delle Nazioni di costruire la pace. ?”Ci rivolgiamo ora alla Madonna. A lei, Magna Domina Hungarorum, che invocate come Regina e Patrona, affido tutti gli ungheresi. E da questa grande città e da questo nobile Paese vorrei riporre nel suo cuore la fede e il futuro dell’intero Continente europeo, a cui ho pensato in questi giorni, e in modo particolare la causa della pace. Santa Vergine, guarda ai popoli che più soffrono. Guarda soprattutto al vicino martoriato popolo ucraino e al popolo russo, a te consacrati”, dice Bergoglio.

“Tu sei la Regina della pace, infondi nei cuori degli uomini e dei responsabili delle Nazioni il desiderio di costruire la pace, di dare alle giovani generazioni un futuro di speranza, non di guerra; un avvenire pieno di culle, non di tombe; un mondo di fratelli, non di muri”, l’accorato appello del Papa.

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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