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E scoppiò ia criticità delle carceri

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La denuncia della polizia penitenziaria: 'continua la nostra mortificazione professionale'

“Abbiamo appreso che il Consiglio dei Ministri, giovedì scorso, avrebbe approvato lo schema di decreto per l’aggiornamento, con procedura semplificata, del regolamento d’organizzazione del Ministero della Giustizia allo scopo d’istituire il nuovo Dipartimento Transizione digitale, Analisi Statistica e Politiche di Coesione, nonché la nuova Direzione Generale dei Beni e dei Servizi all’interno del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), ma ancora una volta non sarebbe stata prevista la nascita della Direzione Generale delle Specialità e della Direzione Generale dei Servizi Logistici e Tecnici del Corpo di polizia penitenziaria. Se ciò fosse confermato, sarebbe gravissimo e oltre a mortificare ulteriormente il Corpo di polizia penitenziaria certificherebbe la volontà politica di tenerlo relegato a un ruolo secondario, subordinato e servente di strategie sotterranee e inconfessabili". Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

“L’istituzione del quinto dipartimento, in seno al Ministero della Giustizia, così come della quarta direzione generale nell’ambito del Dap, sono state sancite dal decreto-legge n. 152/2021, convertito in legge n. 233/2021, il quale ha stabilito anche che, ai predetti fini, entro il 30 giugno si debba aggiornare il regolamento d’organizzazione del Ministero in forma semplificata. - continua De Fazio - Per un’astrusa interpretazione della norma, che tuttavia mal cela un evidente ostracismo politico, non si procederebbe alla strutturazione delle due direzioni generali del Corpo di polizia penitenziaria, dettate da legislazione di due anni antecedente, ossia dal decreto legislativo n. 172/2019”.

“Non crediamo che la ‘delega’ sia vincolante, ma se lo fosse, ferme restando le responsabilità della sua formulazione originaria, si potrebbe agevolmente ampliarla con l’emanando decreto-legge recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del programma nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), al pari di come si sta facendo per l’adeguamento delle tabelle concernenti le dotazioni organiche di personale dirigenziale e non dirigenziale. - prosegue De Fazio - Se non lo si farà, al di là dei proclami di facciata, sarà solo per continuare a relegare in un ruolo marginale e ausiliario il Corpo di polizia penitenziaria e la sua dirigenza, con la diretta responsabilità del Governo e, in primis, della Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e del Sottosegretario delegato, Pietro Paolo Sisto".

“Facciamo appello, pertanto, a tutte le forze politiche e al neo Capo del Dap, Carlo Renoldi, affinché la Polizia penitenziaria non venga di nuovo e per l’ennesima volta umiliata, ma soprattutto perché si miri compiutamente, e non solo con vuote parole di circostanza, al rilancio dell’Amministrazione penitenziaria e del suo Corpo di polizia”, conclude De Fazio.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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