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E per il Pnrr il Lazio chiama l'Antimafia

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Il governatore Zingaretti parla del protocollo siglato a dicembre scorso per il controllo degli appalti, 'un bel segnale per imprenditoria sana'

Nell'ambito delle attività di prevenzione, "come Regione Lazio siamo arrivati per primi" a firmare un protocollo del genere, "sappiano i mafiosi che chi partecipa alle gare nel Lazio viene automaticamente controllato dall'Antimafia". Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ospite questa mattina, insieme al procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, di Unomattina, su Rai1, parlando del protocollo siglato a dicembre scorso dalla Regione Lazio e dall'Antimafia per il controllo degli appalti connessi a Pnrr e a prevenire eventuali infiltrazioni.

"Il messaggio è che tutti possiamo fare qualcosa contro le mafie - ha detto il governatore -, non bisogna delegare la lotta alla mafia solo a chi la fa, in realtà tutti dovremmo essere impegnati su questo fronte, in questo caso prevenendo il crimine. Insomma, un bel segnale, soprattutto per gli imprenditori onesti principali vittime dell'economia illegale. Per dire: il Pnrr è per i cittadini e una imprenditoria sana che deve gareggiare con delle regole pulite".

"Verrà costituita un piattaforma o comunque la migliore modalità affinché tutte gli elementi significativi delle procedure di appalto, di concessione, autorizzazione possano essere trasmessi dalla Regione Lazio alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e alla Direzione Investigativa Antimafia - ha spiegato Federico Cafiero De Raho - Questi vengono riversati nella nostra banca dati e attraverso una sorta di frullatore vengono aggregati a quelli che già esistono e via via vengono alimentati fin dal 1993. Questo determina la possibilità di individuare le identità, sicché laddove c'è un soggetto già in banca dati, esso viene immediatamente evidenziato e quindi abbiamo una riconducibilità all'ambiente mafioso, comportando poi l'adozione delle migliori procedure". 

Un processo, che "non allungherà i tempi, anzi probabilmente li accorcerà, i controlli andranno di pari passo con il prosieguo dell'azione amministrativa - ha aggiunto Zingaretti - Nello specifico, i controlli non interverranno quando magari un'inchiesta individuerà una azienda legata alla mafia e quindi magari si bloccherà un cantiere, ma andranno di pari passo". La cifra degli appalti "che noi faremo nei prossimi 3 anni, abbiamo valutato essere oltre 12 miliardi di euro".

De Raho, che parla di "uno strumento straordinario per proteggere al massimo il Pnrr", ha poi detto che con il protocollo "il Lazio ha fatto da apripista, speriamo che anche le altre regioni aderiscano ad una soluzione analoga". "Tutti ora sanno che si può fare, e spero che porti tanti ad aderire", è l'auspico anche di Zingaretti. Che, in conclusione, rispondendo a una domanda sul modello Genova, ha affermato: "quando si parla di lotta alla mafia, il faro fondamentale è la semplificazione. Bisogna sapere chi decide. E chi decide si assume pienamente le proprie responsabilità".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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