Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Il Pnrr, il libro dei sogni e la verità richiesta

architetti al lavoro.jpg

Mentre il centrodestra è positivo nel continuare a perseguire il calendario della rinascita da sinistra arrivano forti critiche

"Il Pnrr è un’occasione che l’Italia non può permettersi di gettare via: da Italia Sicura a industria 4.0, abbiamo formulato delle proposte al Governo. Accanto a questo, occorrerebbe chiamare a raccolta regioni e società su idrico e trasporti e virare i finanziamenti su ospedali, depuratori, dissalatori, mezzi elettrici per tpl e opere anche più piccole che possono davvero concludersi nel 2026". Così Raffaella Paita, Presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato.

“Un altro problema è che nell’elenco dei progetti del pnrr ci sono opere giuste ma anche idee assurde: dallo stadio di Firenze ai campi da padel, i fondi del pnrr non possono essere sprecati così”, prosegue Paita: “Circa la metà, fra l’altro, è a debito: fare debito buono significa investire, non sprecare con elenchi che somigliano più a libri dei sogni”. 

“Solo il 6% dei finanziamenti del Pnrr è stato speso e solo l’1% dei progetti è stato completato. Il rischio di perdere la faccia e le risorse europee, a questo punto, è troppo alto: Meloni e Fitto parlino al Paese e dicano la verità agli italiani sullo stato del Pnrr”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

“Sul Pnrr, l’Ue non sembra più sorda alle difficoltà dei singoli Paesi. Siamo perciò fiduciosi: gli obiettivi potranno e dovranno essere raggiunti. A questo fine, siamo chiamati tutti a fare squadra all’insegna di un principio: la responsabilità. Il traguardo è troppo importante, non si possono anteporre le singole appartenenze all’interesse del Paese”. Così a Sky Tg24 il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto che poi sul codice degli appalti ha osservato: “In questi giorni abbiamo ascoltato troppe critiche, tutte infondate. È possibile che le procedure per i bandi e le gare durino più dei lavori da realizzare? Per noi no, perché i ritardi amministrativi pesano sui cittadini e sull’economia".

"E respingiamo al mittente l’equazione tra più discrezionalità agli amministratori e più reati: i sindaci non possono essere considerati dei malfattori presunti. Non dimentichiamo che la Costituzione parla di presunzione di innocenza, e non di presunzione di colpevolezza, come caro alle opposizioni”, ha concluso.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

Commenti