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La musica è più forte della guerra

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Il pianista Maurizio Pollini suonerà gratis domenica per la Società del Quartetto di Milano

"Per ragioni umanitarie, politiche anche. E perché credo nel potere della musica". "Lo sento con tutto me stesso. La musica è più forte della guerra. E la guerra può essere vinta solo dalla pace. Quindi, tutti dobbiamo spenderci per farla vincere". Così in un'intervista al Corriere della Sera il pianista Maurizio Pollini, 80 anni compiti, da sempre dedito al pianoforte e alle passioni civili, spiega perché domenica tornerà a suonare, senza compenso, per la Società del Quartetto al Conservatorio di Milano. I proventi del concerto andranno alla Croce Rossa italiana per l'impegno in Ucraina.

Al Quartetto Pollini fu protagonista nel '72 di una serata memorabile finita in rissa per aver letto una dichiarazione contro la guerra in Vietnam. "Allora era l'America a attaccare, adesso è la Russia. Due invasioni orribili. Gli schieramenti ideologici non spiegano mai nulla, le ragioni della storia sono complesse, spesso ambigue. Per questo bisogna schierarsi sempre sul fronte della pace", dice il grande pianista, aggiungendo che "Putin vuole avere l'illusione di aver vinto", ma non bisogna dargliela: "Dovrà rassegnarsi", chiosa. E definisce "una follia mettere al bando autori e artisti" russi.

Domenica suonerà "Schubert e Chopin. Del primo la Sonata Fantasia op. 78, del secondo la Mazurca n. 3 op. 56, la Barcarola op. 60, la Ballata n. 4 op. 52, lo Scherzo n. 1 op. 20. La Fantasia comparirà anche in un prossimo disco 'tutto Schubert', insieme con un'altra Fantasia per pianoforte a quattro mani. La eseguirò con mio figlio Daniele". Infine, alla domanda se andrebbe oggi in Russia, risponde secco: "No. Amo quel Paese, ma non mi sono più esibito da quando Putin è andato al potere. E non lo farò finché ci resterà".

1 anno fa
Autore
Giada Giacometti

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