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Altro che immaturi, i presidi stanno con gli studenti

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In 5mila a Roma con lo slogan 'gli immaturi siete voi', per chiedere passo indietro su maturità e no a discriminazione non vaccinati

Sono "almeno cinquemila" gli studenti che hanno marciato a Roma dalla Piramide verso il ministero dell'Istruzione a viale Trastevere. Via Marmorada è stato un fiume di giovani che hanno cantato lo slogan "immaturi siete voi", frase troneggiante nello striscione in testa al corteo. "Chiediamo un passo indietro sulla maturità. Di essere convocati e ascoltati sulla possibilità che entri in vigore un colloquio orale, su una tesina costruita da studenti e docenti", ha riferito Luca Ianniello, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi. L'esame di Stato non è però l'unica questione che brucia: "chiediamo un tavolo per abolire il percorso attuale scuola-lavoro da ricostruire da zero perché l'alternanza in vigore è una modalità fatta 'tanto per', ormai irrecuperabile - denuncia Ianniello - E siamo in piazza per dire no alla discriminazione dei non vaccinati, alla divisione messa in atto tra noi studenti".

"Comprendiamo la loro protesta e il disagio attuale rispetto ad un esame che si attendeva diverso soprattutto sulla seconda prova, che ogni scuola preparerà autonomamente e che quindi non necessariamente sarà uguale per tutti, con i rischi conseguenti. La prova deve essere nazionale, uguale per tutti" lo dice la presidente dei presidi del Lazio, Cristina Costarelli commentando le manifestazioni studentesche di questa mattina ed aggiunge: "Condividiamo invece il ripristino della prima prova, ma comprendiamo le motivazioni del disagio dei ragazzi. La didattica di questi anni è stata molto faticosa".

Ma gli studenti sono stati in piazza in tutta Italia contro il ritorno alla maturità pre-covid con le due prove scritte e l’orale. “Non si tiene conto delle difficoltà degli ultimi anni, un Esame privo di senso - denunciano gli studenti - Il Ministro continua a non convocarci per prendere le decisioni, per questo siamo disposti a mobilitarci finchè questo non avverrà”. "Una proposta che se confermata, fa ben capire che il Ministro non ha idea di ciò che è successo nelle scuole negli ultimi anni e qual è la situazione ora - dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione Degli Studenti - Non vengono considerate le difficoltà didattiche, dell’apprendimento ed emotive vissute”.

“Non riteniamo che il percorso degli studenti si possa valutare attraverso questa modalità di esame - continua Bianca Chiesa, dell’UdS - Al contrario sosteniamo un approccio che garantisca al soggetto in formazione di apportare elementi di soggettività e pensiero critico al processo valutativo, valorizzando la multidisciplinarietà e il totale percorso di studi dello studente.

“Da mesi le studentesse e gli studenti del paese si mobilitano esprimendo la necessità di cambiare il modello di scuola nel nostro paese - conclude Redolfi - Il Ministro continua però a non ascoltare le studentesse e gli studenti e a non convocare le associazioni studentesche. Per questo oggi eravamo nelle piazze di tutto il paese e la prossima settimana e venerdì 11 continueremo a mobilitarci in tutte le piazze del paese finché non ci sarà data la voce che ci spetta. ”

 

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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