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L'Europa tagli i tassi altrimenti sarà recessione

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Tronchetti Provera chiama la Ue a rafforzarsi affinché eviti il declino politico ed economico

''L'inflazione sta rientrando, ma dobbiamo evitare che sia un rientro recessivo. La Bce deve guardare ai fondamentali dell'economia reale, che sono fragili. Sarebbe un errore enorme prendere provvedimenti pro-ciclici in un momento negativo. Il mio timore è che possa ritardare troppo il taglio dei tassi''. Lo dice in un'intervista alla Stampa il vicepresidente esecutivo di Pirelli Marco Tronchetti Provera che vede nel 2024 un anno di svolta storica. Dall'America all'Europa le elezioni ''saranno decisive. Per il ruolo degli Stati Uniti e per lo snodo storico in cui si trova l'Europa. La mia generazione grazie alla leadership americana ha goduto per 70 anni di un mondo con dei problemi, ma sempre capace di evitare le tragedie peggiori. Ora siamo in una fase di tensioni geopolitiche senza precedenti nel Dopoguerra. E l'America a sua volta è divisa. In un contesto simile Trump può diventare un elemento di ulteriori tensioni''.

Tronchetti Provera parla di snodo storico perchè ''serve un'Ue più forte, con poteri federali e leadership chiare. In un mondo che va verso la rivoluzione dell'intelligenza artificiale, nessuno, nemmeno le istituzioni, può continuare ad andare alla velocità dell'analogico. Difesa, immigrazione, sostegno dei nostri valori, politica estera: l'Europa deve parlare con una voce sola. E dotarsi di campioni veri dell'intelligenza artificiale se vuole rimanere competitiva. La Commissione deve pesare di più. L'importante è che sia chiara a tutti l'urgenza di ripensare l'Europa: senza un governo vero dell'Ue che spinga su transizione energetica e digitale, saremo un continente di follower. E smetteremo di far valere agenda e valori affermati con fatica nel ‘900''.

Quanto alla transizione all'industria ''Ci sono molte forzature ideologiche da parte dell'Ue: se continueremo a condurre così la transizione, finiremo per vanificare ogni sforzo, rendendoci dipendenti da altri Paesi. Un conto è avere obiettivi sacrosanti sulla decarbonizzazione, percorsi su cui peraltro moltissime imprese sono ben avviate. Ma si fanno dei grandi danni economici e sociali se si estremizza, con traguardi irrealizzabili e norme non basate su dati reali. Si finisce fuori mercato''.

E riferendosi poi alla politica industriale del governo dice: ''In alcuni casi, come l'Ilva, il governo ha ereditato situazioni deteriorate. Nell'azione dell'esecutivo ci sono alcune aree critiche e percorsi condivisibili, come l'apertura all'Africa, verso cui dovrebbe muoversi l'Europa unita''.

Sulla critica delle opposizioni e sindacati su cui non ci sarebbe una politica industriale risponde: ''È una critica rivolta da decenni a tutti i governi, ma ci sono stati provvedimenti che hanno accelerato la trasformazione come Industria 4.0. Serve maggiore velocità dei processi. Ripartirei da qui per recuperare gli oltre 20 punti di produttività persi in vent'anni rispetto alla media europea''.

Sulle privatizzazioni ''vedo il rischio di non fare abbastanza. Bisogna aprirsi al mercato. C'è un patrimonio dello Stato che si può proteggere mantenendo il controllo anche con strumenti diversi dalla maggioranza. È giusto tutto ciò che serve a far cassa per indirizzare poi le risorse alle priorità del Paese''.

E sul rinnovo dei vertici di Confindustria ritiene che ''serve una Confindustria che mostri competenze alte. Ha sempre avuto direzioni generali e uffici studi fortissimi, capaci di incidere sulle scelte della politica per la loro riconosciuta competenza. Ci vuole la volontà di continuare a migliorare e di lasciare spazio a chi ha molto da dare, a profili all'altezza della rivoluzione dell'intelligenza artificiale. O saremo tagliati fuori. Siamo mancati tutti se si sono persi 20 punti di produttività. Si è parlato troppo di finanza e poco di economia reale, competenze, prodotti. Confindustria deve tornare a essere decisiva come motore di competenze, capace di stimolare le istituzioni e di collaborarci''.

Quanto a Pirelli che si appresta a presentare il nuovo piano industriale dopo che Camfin è salita fino al 20% sottolinea che ''continuiamo ad accelerare in direzione delle alte tecnologie legate al pneumatico, in particolare la sensoristica, anche investendo una cinquantina di milioni a Settimo Torinese. Puntiamo sempre di più sulle potenzialità dei giovani che collaborano con i nostri esperti. E anche per noi l'intelligenza artificiale è decisiva''.

31 Gennaio
Autore
Claudio Mascagni

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