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Putin, i dilemmi e la pace grazie alla Cina

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Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini analizza i piani della Russia e le strategie della Nato e della Ue nel conflitto ucraino

"Credo che Putin stia facendo i conti con i piani sbagliati e la scommessa persa, una scommessa secondo cui tutto si sarebbe risolto in pochi giorni. Ciò non è avvenuto e credo che oggi sia di fronte a un dilemma. Spero che questo dilemma sia risolto in maniera ragionevole, e che si torni a confrontarsi diplomaticamente": questa l'analisi del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, intervistato a 'Che tempo che fa'.

Poi, vira il discorso sull'alleanza atlantica, vista da Putin come la vera aggressore. "La Nato è un'alleanza difensiva, l'attività avviene attraverso la deterrenza e e le misure di rassicurazione dei Paesi più esposti a Est. Noi siamo presenti in Lettonia, i nostri aerei che volano in Romania per fare la sorveglianza dello spazio aereo" ha ribadito il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

L'Italia partecipa "alle misure di rafforzamento della deterrenza per far capire a Putin che nessun centimetro dell'Europa e dell'Alleanza atlantica può essere attaccato, e che ci sarà una risposta se ciò dovesse avvenire" sottolinea ancora. 

"C'è un incontro a Roma tra il consigliere per la sicurezza nazionale americana e il suo omologo cinese. Credo sia un'occasione importante, significa un aumento di un lavoro diplomatico da parte di Stati Uniti e Cina, i due Paesi che possono condizionare lo sviluppo positivo di eventuali tentativi diplomatici" ha detto il ministro della Difesa. Spesso, ha ricordato "le speranze sono state smentite dei fatti" ma "dobbiamo incoraggiare tutto quello che va verso una possibile soluzione diplomatica che tenga conto di quanto è avvenuto: che c'è un aggressore e un aggredito".

Putin "ha cercato di far pendere il tavolo della trattativa dalla sua parte, fino ad adesso questo non gli è riuscito anche se credo che la nostra attenzione debba essere rivolto alla popolazione", ha sottolineato il ministro. "Finora non ho visto un dialogo sincero né la volontà di arrivare a una soluzione diplomatica, ma credo che la pressione della comunità internazionale, il peso delle sanzioni la resistenza ucraina possano indurre Putin a un atteggiamento diverso. La speranza, anche quando è ridotta al lumicino deve essere sempre rafforzata - ha concluso Guerini - a noi compete rafforzarla".

 

 

 

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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