La Russia tra nuovi attentati e la sindrome d'accerchiamento
Dopo il massacro al Cracus oggi ordigno inesploso a San Pietroburgo mentre Mig sorvolano il Mare di Barents
E' salito a 137 il numero delle persone che hanno perso la vita a causa dell'attacco sferrato venerdì da uomini armati contro il Crocus City Hall di Mosca, rivendicato dallo Stato Islamico (Isis). Lo ha riferito il comitato investigativo incaricato di far luce sull'attacco, citato dall'agenzia di stampa Ria Novosti. Tra le vittime si contano anche tre bambini.
Un uomo è stato arrestato dalla polizia russa nel centro commerciale London Hall a San Pietroburgo, dove ha rivendicato di aver collocato ordigni esplosivi. Lo riferiscono i media russi, diffondendo le immagini delle persone evacuate dal mall. L'umo arrestato non ha indicato dove avrebbe collocato le bombe.
Le autorità russe hanno riferito di aver fatto decollare un Mig-31 in risposta all'avvicinamento di due bombardieri statunitensi al confine russo nel Mare di Barents. Lo riporta il ministero della Difesa di Mosca citato dalla Ria Novosti, spiegando che ''non è stata consentita alcuna violazione del confine russo da parte americana''.
Il ministero afferma che ''il 24 marzo i mezzi russi di controllo dello spazio aereo sul Mare di Barents hanno rilevato un gruppo di obiettivi aerei in avvicinamento al confine di stato della Federazione Russa. Per identificare l'obiettivo aereo e prevenire la violazione del confine di stato della Federazione Russa, un caccia MiG-31 delle forze di difesa aerea è decollato''. Nella nota si spiega che ''l'equipaggio del caccia russo ha identificato l'obiettivo aereo come una coppia di bombardieri strategici B-1B dell'aeronautica americana".
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