L'ascensore. Ranieri top, giù le maglie mercenarie dell'Udinese
Il pagellone dal 10 all'1: bene il Cagliari per via della rimonta, male DiFra e Allegri, che ci ha abituato agli show isterici in panca
10 Ranieri: dato per bollito dal mondo sportivo sardo, sir Claudio non perde mai il suo aplomb, nemmeno quando è sotto 0-3. Cambia quello che non va e con una triplice mossa a 25’ dalla fine segna una clamorosa rimonta, conquistando la prima vittoria del campionato.
9 Pavoletti: era dato per finito ma è risorto a tempo scaduto con 2 reti che mandano in Paradiso il Cagliari. I tifosi sardi pregavano per la pronta guarigione di Lapadula quando invece il Pavoloso rende tutto meraviglioso. Non sgomiterà più come una volta ma è letale come il centravanti che si trova al posto giusto al momento giusto.
8 Soulé: sprazzi di classe per il gaucho, corre, smista, illumina, vede corridoi dove gli altri vedono muri come se avesse la libertà di manovrare nelle distese della Pampa. Segna 2 reti, finché spinge il Frosinone brilla, se si eclissa per i ciociari si fa notte pesta.
7 Gudmundsson: l’islandese che pensa e si muove come un mediterraneo ha trovato casa nel mar Ligure. Sono 4 le perle sinora fatte registrare da questo tutocampista che ha un destro micidiale, che non si tira mai indietro e che segna reti decisive.
6 Giroud: da portiere a goleador. Il centravanti del Milan stupisce per intensità, senso della posizione e carattere. Ne rifila due alla difesa del Napoli con due capocciate imperiose, non vorrebbe mai uscire dalla pugna e sprona i compagni fino alla fine. Inesauribile.
5 Allegri: vince ma non convince. Ma il voto non sufficiente gli deriva dal mancato show a bordo panchina. Ormai gli occhi di pubblico e stampa sono incollati su di lui, non ci si diverte se non si sbraccia istericamente, si toglie la cravatta, getta la giacca, prende a calci bottigliette e insulta qualche giocatore. Ridateci il Max furioso.
4 Italiano: da sorpresa del campionato a un appannamento che non ha radici. Nel momento della maturità la sua Fiorentina si smarrisce nel derby contro il ‘povero’ Empoli, poi perde senza impensierire la Lazio. Per fortuna che c’è lo svago della Conference.
3 Di Francesco: si bea delle invenzioni di Soulé, ringrazia i pali di Turati, gli dà ragione la scelta di certi giocatori e di un certo modulo, poi sul 3-0 il suo Frosinone decide di non giocare più, lasciando a un Cagliari arrembante ma confusionario la via della rete. Cambi tardivi e sbagliati, con giocatori apparsi disorientati. Facile trovare un solo colpevole quando si beccano 4 reti in 20’.
2 Mourinho: forte con i deboli e debole con i forti. Ecco la sua Roma, mai alla pari con una grande del campionato. Non solo, l’aggravante, oltre a innestare il modulo del non gioco, è la specialità della casa: il lamento continuo verso il destino cinico e baro.
1 Maglia dell’Udinese: quella indossata a Monza è una casacca che avrebbe fatto venire il mal di testa a un camaleonte. Definirla brutta è offendere il senso dell’estetica. Probabile che lo stilista si sia ispirato all’outfit di brigate mercenarie sparse in giro per il mondo.
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