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Ratzinger aveva una grande tempra ma non per fare il Papa

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Il biografo Politi rivela: "Un Pontificato segnato da moltissime crisi per la sua incapacità di essere anche un leader politico''

''Di Ratzinger si ricorderà soprattutto la grande tempra teologica, qualcuno ha detto che può essere considerato uno dei padri della Chiesa. E' stato un grande pensatore e un grande intellettuale ma non era tagliato per fare il Papa. Lui stesso quando ha visto in Conclave che salivano i voti per lui ha detto 'ho visto come l'avvicinarsi di una ghigliottina'. Ratzinger non aveva il temperamento dell'uomo di Governo''. Lo afferma Marco Politi, scrittore e biografo papale.

''Ha avuto un Pontificato segnato da moltissime crisi, da lui stesso provocate. Ricordo lo scontro con il mondo musulmano, il discorso di Ratisbona ha lasciato spazio alla tesi che l'Islam si era diffuso solo con la violenza e poi ha dovuto scusarsi con gli ambasciatori ricevuti a Castel Gandolfo. Ha avuto scontri con il mondo ebraico perché ha tolto la scomunica ad alcuni vescovi lefebvriani, tra cui il vescovo Williamson notoriamente negazionista. Ha avuto scontri con il mondo cattolico perché ha voluto mettere sullo stesso piano la messa tridentina in latino con la Messa riformata del dopo Concilio di Paolo VI. Ha avuto scontri con il mondo della scienza perché aveva detto che il preservativo aumenta la diffusione dell'Aids. Poi è esploso Vatileaks, di cui lui non porta alcuna colpa. Ci sono state molte crisi dovute alla sua mancata capacità di essere anche un leader politico''. Per l'autore del bestseller 'Sua Santità' su Giovanni Paolo II, scritto con Carl Bernstein, questo spiega perché oggi molti fedeli non si siano riversati a San Pietro. ''Una parte del mondo cattolico rispetta la sua intelligenza ma non è rimasta colpita dal suo Governo, così come è rimasta affascinata da quello di Giovanni Paolo II o Francesco. Negli ultimi anni poi Benedetto è diventato la bandiera del fronte più conservatore che voleva contestare Francesco e dicevano 'il vero Papa è Ratzinger'. Ricordiamoci le magliette mostrate da Salvini in cui si diceva 'il mio Papa è Ratzinger'''.

Per Politi però ''è stato interessante vedere che tra il Papa emerito e quello regnante ci sono sempre stati buoni rapporti. Francesco ha sempre lodato Benedetto dicendo che era come un nonno saggio e Benedetto, che non voleva essere usato come bandiera conservatrice, ha detto che il Papa è Francesco e sa quello che fa. In questa convivenza c'è stato un unico momento di scontro, al tempo del Sinodo dell'Amazzonia quando i vescovi hanno chiesto al Papa di potere avere anche un clero sposato in situazioni di emergenza. A quel punto Benedetto con un cardinale della Guinea ha scritto un libro per sostenere che c'era un legame indissolubile tra celibato e sacerdozio nel cattolicesimo latino e questo lo ha contrapposto a Francesco. E' stato un momento molto spiacevole in questo Pontificato''.

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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