Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

E le donne applaudono Giorgia Meloni

giorgia meloni.jpeg

La scrittrice Lidia Ravera si complimenta con la leader di Fdi e si chiede perché a sinistra le donne sono eterne seconde

"Giorgia Meloni è una avversaria politica. Ovvio che non festeggio la sua vittoria anche se sono certa che se l’è meritata: noi donne fatichiamo di più, siamo più empatiche, più capaci di comunicare, meno ingessate nel gergo astratto e iniziatico della politica. Più dirette. Più libere anche, se non scimmiottiamo gli uomini, se non facciamo 'le uome'. Probabilmente sono tutti fattori che hanno influito sullo straordinario successo di Giorgia Meloni: dal 4% fino ai fasti del 25 settembre". Parola della scrittrice Lidia Ravera che commenta così, all'Adnkronos, i risultati delle elezioni che hanno assegnato la vittoria al partito di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia.

"Non sono d’accordo - sottolinea la Ravera - con i contenuti della sua campagna, non con i suoi valori di riferimento, meno ancora con l’ideologia cui, temo, fa riferimento. E neanche con il suo stile. Ma la rispetto. Quello che vorrei capire, ma capire davvero, è come mai l’unica donna che conta davvero nella politica in questo Paese è una donna di destra e non di sinistra. Perché nel centrosinistra le donne sono, ancora adesso, eterne seconde? Speriamo in Elly Schlein… anche se non si dovrebbe ricorrere a nomi femminili soltanto dopo le sconfitte, per mettere insieme i cocci", conclude la scrittrice.

"Meloni probabile prima presidente del consiglio e leader di partito non è la prova che il tetto di cristallo sia stato abbattuto, perché finora ha rappresentato in pieno sistema patriarcale". E' quanto afferma Luisa Rizzitelli, attivista femminista, LGBT e presidente Rebel Network secondo la quale "è proprio questo sistema che, in Fratelli d’Italia, l’ha accolta e scelta".

"Tuttavia - evidenzia - la sua ascesa dovrebbe realmente fare imbarazzare, se non vergognare, la sinistra che in tutti questi anni si è ben guardata di dare alle donne una reale capacità di conduzione e leadership innegabilmente data a Meloni. Attenzione però - avverte - ad ascrivere i risultati della leader di Fdi agli obiettivi del femminismo che non può certo fermarsi ad una parità formale o simbolica, ma ad una reale capacità di rappresentare battaglie per cui milioni di donne si continuano a mobilitare in tutto il mondo".

"Sono felice della vittoria di Giorgia Meloni e che ci sia un Parlamento di persone elette. Mi auguro che il suo esecutivo sia composto da persone competenti. Sono contenta che sia stata la destra a fare in modo che possa diventare presidente del consiglio una donna: questa è da sempre una battaglia della sinistra ed è, invece, ora la destra a realizzarla. Se il centrodestra fosse stato compatto com'è ora avremmo anzi già avuto anche un presidente della Repubblica donna, ovvero Maria Elisabetta Casellati". Lo dice Adriana Poli Bortone, ex deputata dell'Msi ed ex ministra del governo Berlusconi, commentando la vittoria elettorale di Giorgia Meloni.

"Spero Meloni mantenga tutto quello che ha promosso in campagna elettorale e che ci sia dunque un cambiamento, in particolare nella politica sociale. Mi è infatti dispiaciuto che alcune persone, come Paragone, non siano state elette perché avrebbero dato un contributo importante sul sociale che è la prima emergenza da affrontare. L'unica cosa di cui mi rammarico è che dalla base della fiamma ha tolto la scritta 'Msi', io sono molto legata alle mie origini: senza l'Msi non ci sarebbe stata la destra che sta guidando ora Giorgia Meloni", conclude.

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

Commenti