Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

La soglia al 3% alle Europee divide la politica

Matteo Renzi

I sospetti da parte dei dem si concentrano su Matteo Renzi, che ha annunciato di candidarsi per uno scranno a Bruxelles

Al momento non c'è un testo sul tavolo ma le condizioni per cui si arrivi a una proposta per abbassare la soglia alle europee dal 4 al 3 per cento, ci sono. Intanto perchè Fdi non è contraria. "Nessuna preclusione", si fa sapere di fronte alla richiesta avanzata prima dell'estate da alcune forze politiche, da 'Noi moderati' di Maurizio Lupi e Alleanza Verdi-Sinistra, dicono fonti di Fdi specificando che però "non c'è nessuna proposta della maggioranza" sul tema. Un'ipotesi appunto. Ma tanto basta per dividere il fronte delle opposizioni.

Angelo Bonelli conferma che da parte di Avs è stata avanzata la richiesta per "una valutazione sull'uniformità degli sbarramenti visto che alle politiche la soglia è al 3% mentre alle europee è al 4%. So che la maggioranza si è riunita -dice il leader dei Verdi all'Adnkronos- per discutere di questo ma non conosco l'esito della discussione nè se e quando ci sarà un testo. Se ci sarà un testo, lo valuteremo".

Dal Pd il responsabile Riforme della segreteria Schlein, Alessandro Alfieri, non entra nel merito dell'eventuale riforma: "Siamo abituati a commentare le proposte di governo e maggioranza quando sono in Parlamento. Abbiamo avuto delle interlocuzioni con la maggioranza sulle riforme ma non abbiamo mai avuto segnali sul tema dello sbarramento alle europee. Sono temi delicati che richiedono un largo consenso", mette in chiaro Alfieri.

Ma tra i dem c'è anche chi registra una dinamica 'sospetta' nella giornata di oggi. Che parte dall'annuncio di Matteo Renzi di candidarsi alle europee. "Ci metto il cuore e la faccia", ha detto l'ex-premier che correrà nella circoscrizione Nord Ovest con il dichiarato obiettivo di togliere consensi a Forza Italia e Pd, oltre che ovviamente ad Azione di Carlo Calenda. La sfida è quella di superare la soglia del 4%, necessaria per le elezioni europee. Poi arriva l'indiscrezione sull'ipotesi di abbassare al soglia al 3%. Una riforma che renderebbe la riuscita dell'operazione lista 'Centro' di Renzi più a portata e che sarebbe in gestazione al Senato.

Ma da Iv, con la fedelissima dell'ex-premier Raffaella Paita insieme al capogruppo al Senato, Enrico Borghi, arriva lo stop. "Se il retroscena di Repubblica secondo cui la maggioranza vorrebbe abbassare la soglia di sbarramento per le europee al 3% fosse confermato, Italia Viva si opporrá. Lo sbarramento deve restare al 4%. Quando un progetto è credibile, non si deve avere paura del voto dei cittadini", dice Paita. E Borghi: "Non ci interessano giochi di palazzo per le prossime elezioni europee. Per noi lo sbarramento deve restare quello fissato dalla legge. È un cattivo costume modificare le regole del gioco a ridosso delle consultazioni elettorali".

La tempestività dello 'smarcamento' di Iv desta più di un sospetto tra i dem che adombrano l'ipotesi di uno scambio tra renziani e maggioranza visto il precipitarsi di Iv a tenersi fuori dalla questione non appena uscita l'indiscrezione. "Come si dice: excusatio non petita, accusatio manifesta...".

"Non ci interessano giochi di palazzo per le prossime elezioni europee. Per noi lo sbarramento deve restare quello fissato dalla legge. È un cattivo costume modificare le regole del gioco a ridosso delle consultazioni elettorali". Lo scrive su Twitter Enrico Borghi, capogruppo di Azione-Italia Viva al Senato a proposito dell'ipotesi, circolata sui mezzi di stampa, di abbassare al 3% la soglia di sbarramento per le elezioni europee.

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

Commenti