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Perché produrre e consumare energia in una Cer?

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Paolo Rinaldi, ingegnere e imprenditore, risponde a una serie di sollecitazioni sul perché partecipare a una Comunità Energetica Rinnovabile

Possono imprenditori e semplici cittadini unirsi e creare un soggetto che produce e consuma energia elettrica rinnovabile? E' davvero possibile? Sì, perchè costituendo la Cer, la Comunità Energetica Rinnovabile, può cambiare il mercato per le imprese grazie al decreto ministeriale pubblicato nel gennaio scorso.

Paolo Rinaldi ha una lunga esperienza manageriale e imprenditoriale nel campo delle energie rinnovabili, dal biometano al fotovoltaico, oggi amministratore delegato di Impresa Circolare, la società promotrice di CER Imprese, sgombera il campo ad alcuni dubbi.

Innanzitutto, che cos’è CER Imprese?

CER Imprese è una grande Comunità energetica industriale, che gestirà una molteplicità di Configurazioni, ovvero cabine primarie e relativi impianti di produzione da fonti rinnovabili e consumatori (PMI), che riceveranno gli incentivi erogati dal GSE. I partecipanti alla CER condivideranno, tramite i loro consumi, l'energia elettrica rinnovabile. La Comunità si costituirà come Cooperativa consortile e avrà un format facilmente replicabile in altre Regioni e adattabile alle specifiche esigenze. Il nostro progetto parte dalla Regione Lazio, per cui oggi parliamo di CER Imprese Lazio (www.cerimpreselazio.it).

Chi sono i partecipanti di CER Imprese Lazio?

Il progetto CER Imprese Lazio è indirizzato principalmente ai produttori di energia fotovoltaica e alle imprese operanti nell’industria e nei servizi, le quali rappresentano il 70% dell’energia elettrica consumata in Italia, ovvero la quota più importante degli utilizzi. Abbiamo individuato 13 poli industriali, a cui corrispondono 35 cabine primarie. Il nostro target è 2 MW in ciascuna delle cabine selezionate. In totale 70 MW, che rappresentano il 14% del target del Decreto CER per il Lazio (500 MW). Un obiettivo sfidante, che dimostra la consistenza del nostro approccio e la volontà di promuovere concretamente questo modello di autoconsumo diffuso che produce benefici, a livello ambientale e territoriale.

Quali sono questi benefici a livello territoriale?

Benefici ambientali, che riguardano tutto il sistema Paese, grazie alla diffusione degli impianti rinnovabili, la ricerca di nuove soluzioni per aumentare l’efficienza dei sistemi, stimolando l’innovazione tecnologica. Le CER sostengono la creazione di nuova imprenditorialità, la costruzione di filiere sul territorio, che si aggiungono ai benefici economici derivanti dagli incentivi premio. Inoltre, le CER possono favorire la valorizzazione delle comunità locali, sostenendo iniziative sociali e progetti per il territorio.

Come fanno le imprese a partecipare a CER Imprese?

Il primo step è l’iscrizione nell’apposito form del sito di CER Imprese Lazio (www.cerimpreselazio.it). E’ una manifestazione d’interesse non vincolante, che produce due effetti fondamentali. Il primo, l’acquisizione dei dati, come il consumo e la localizzazione degli impianti, necessari per dimensionare e mappare le richieste in relazione alle 35 cabine primarie individuate. Il secondo, la possibilità di accedere alla lista prioritaria per partecipare alla Comunità energetica industriale e consentire  la corretta gestione della CER, vale a dire l’equilibrio ottimale tra produzione e consumo. E’ un gioco di squadra, dove alla fine, vincono tutti.

Perché un’azienda dovrebbe partecipare a una Comunità energetica rinnovabile e, in particolare, a CER Imprese Lazio?

CER Imprese Lazio si fonda su un modello di business innovativo e attrattivo per le aziende, che la differenzia da altre proposte presenti sul mercato. Prevede infatti che un soggetto imprenditoriale, Impresa Circolare, costituisca e gestisca la Comunità a proprio onere e rischio, assumendo i costi interni di funzionamento a fronte di un limitato corrispettivo, a valere sugli incentivi e in funzione dell’energia condivisa. Sottolineo l’importanza di questo compito: la CER è un sistema complesso, che richiede responsabilità, organizzazione e gestione di tutti quegli aspetti che ne abilitano la costituzione e il funzionamento (legali, amministrativi, finanziari, informatici, ecc). Anche per questo motivo abbiamo promosso diverse iniziative di informazione, coinvolgendo le imprese attraverso webinar e incontri dedicati, anche in sinergia con associazioni territoriali e nazionali. Inoltre, per favorire la partenza delle CER, AI-Renewables, partner del progetto, realizzerà a proprio investimento 1 MW di fotovoltaico in ciascuna delle 35 aree individuate, affiancando gli altri produttori che aderiranno alla CER industriale.

In concreto, di quale vantaggio economico beneficeranno i partecipanti alla Comunità energetica industriale?

Ogni anno alle imprese sarà destinato un incentivo di circa 100 euro per MWh condiviso, che sarà distribuito ad imprese produttrici e consumatrici di energia in modo variabile in funzione del prezzo medio annuo dell’energia: con prezzo medio alto, una quota maggiore per i Consumatori; con prezzo medio basso, una quota più alta ai Produttori. In questo modo il saldo netto si stabilizza sia per chi produce e vende l’energia sia per chi semplicemente la compra.

CER imprese Lazio è un modello di condivisione che promuove la diffusione delle fonti rinnovabili su scala locale. Un altro tassello per la transizione energetica?

Sicuramente sì. La penetrazione delle fonti rinnovabili è in aumento, come ci confermano gli ultimi dati Terna. E’ fondamentale proseguire celermente in questa direzione e il Decreto CER offre un’ottima opportunità in tal senso. E’ necessario rimuovere tutti quei vincoli di tipo burocratico che ne possono frenare lo sviluppo (autorizzazioni, allacci, ecc.) e dare agli imprenditori regole chiare e facilmente applicabili per permettere la loro diffusione, come già sta avvenendo in altri Paesi europei.

8 Maggio
Autore
Pasquale Lattarulo

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