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Il Lazio si riprende la sua sanità

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Il nuovo governatore Rocca pronto a lottare per eliminare le liste d'attesa e per far cessare il caos nei pronto soccorso

La politica sanitaria della Regione Lazio sarà guidata da Francesco Rocca, vincitore della tornata elettorale contro Alessio D'Amato. Già durante la campagna elettorale l'ex presidente della Croce rossa aveva evidenziato alcuni punti cardinali del suo programma che vedeva la sanità tra le priorità, soprattutto la lotta alle liste d'attesa e la soluzione del caos dei pronto soccorso. Ieri nelle prime dichiarazioni dopo la vittoria, il nuovo presidente del Lazio ha affermato che "da subito faremo un intervento sulle liste d'attesa''. Nel programma elettorale la sanità ha un posto importante e proprio per i ritardi nelle visite ed esami si punterà ad "un ufficio dedicato all’interno della Direzione Salute della Regione".

"A differenza di quanto oggi accade, renderemo effettiva da subito la centralizzazione delle prenotazioni delle prestazioni e delle agende di tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate - si legge nel programma elettorale - Effettueremo immediatamente, per il tramite delle aziende sanitarie, la ricognizione delle prestazioni in attesa e le azzereremo nei primi 12 mesi di governo". Nel programma elettorale Rocca ricorda come "oggi il tempo medio di attesa in un pronto soccorso prima di essere ricoverati supera i 1.340 minuti, con punte di oltre 2.800 minuti negli ospedali principali; oltre 46 ore contro le 8 massime che dovrebbero essere rispettate. È la situazione peggiore d’Italia (dati ministero della Salute). E questo nonostante gli accessi al pronto soccorso si siano ridotti di quasi il 30% negli ultimi anni".

"Apriremo da subito un tavolo con gli operatori sanitari dell’emergenza - promette Rocca nel programma - e delle cure primarie per analizzare le principali criticità e individuare insieme le migliori soluzioni fornendo loro immediatamente gli strumenti finanziari, tecnologici e organizzativi necessari. A tal fine informatizzeremo la gestione dei posti letto disponibili a livello regionale con visione giornaliera e costituiremo un Ufficio dedicato all’interno del Direzione Salute della Regione".

Nella sanità del Lazio targata Rocca "la parola chiave" sarà "la prossimità, portare cioè le cure a casa dei cittadini, prima ineguagliabile forma di prevenzione da ogni malattia. Conosciamo bene i problemi quotidiani che s’incontrano nei rapporti con la sanità territoriale, che deve accompagnare il mantenimento di una comunità in buono stato di salute. La prossimità dell’assistenza - si legge - sarà la chiave dell’azione di governo del territorio, attraverso il rafforzamento della medicina territoriale. In tal senso integreremo le risorse programmate con il Pnrr investendo ulteriormente sulla medicina generale, la pediatria di libera scelta e la specialistica ambulatoriale per migliorare e facilitare l’accesso alle cure primarie e incentivare l’assistenza nelle aree interne a bassa densità abitativa. Telemedicina e assistenza domiciliare diventeranno le modalità principali di gestione del paziente non acuto ove le condizioni del paziente lo consentano".

Si punta a "rafforzare le prestazioni sanitarie, socio-assistenziali e dell'assistenza sociosanitaria semiresidenziale e residenziale per le persone con disturbi mentali; implementare i Servizi psichiatrici di diagnosi e cura per il ricovero dei pazienti psichiatrici volontari prevedendo un incremento di posti letto 1 su 5.000 abitanti; istituire - sottolinea il programma - il Fondo per il sostegno psicologico delle famiglie per la gestione famigliare del congiunto convivente affetto da patologie mentali; implementare un Piano sperimentale per la salute mentale 2022-2026 volto a garantire percorsi di cura efficaci, appropriati e sicuri in caso di malattie particolarmente gravi ed invalidanti quali le patologie psichiatriche e le dipendenze patologiche".

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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