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Magia Ngonge, panchina Roma in rosso

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Nella top ten della 14ma di serie A brilla la splendida rete in rovesciata del belga Ngonge. Ennesimo rosso alla panca romanista

10 Ciryl Ngonge: tutti lo aspettano dopo la positiva stagione scorsa, a Udine la punta scaligera fa stropicciare gli occhi a tutto il mondo che ama il calcio. Riceve palla spalle alla porta, in mezzo a tre avversari come se fosse alla metro di Tokyo all’ora di punta, si volta e lascia partire una rovesciata vincente tra le più belle mai viste nella storia del calcio mondiale. Stellare.

9 Simone Inzaghi: dà seguito alla remuntada di Coppa andando a vincere a Napoli, disintegrando le residue ambizioni scudetto dei campioni d’Italia. Soffre ma argina, si difende e attacca con ripartenze micidiali. Chirurgico.

8 Adrien Rabiot: discusso in sede di menrcato estivo, con un piede e mezzo in partenza, è l’asse della rinnovata Juve di Allegri. Prima porta la sua Juventus in vantaggio, poi a tempo scaduto assiste Gatti per la rete del vantaggio, così si toglie lo sfizio di andare sotto a Gagliardini e di zittirlo. Poi, non soddisfatto, sui social dà una lezione di umiltà e tempismo al suo avvversario, reo di aver esultato troppo presto. Incontentabile.

7 Rasmus Kristensen: da oggetto sconosciuto a eroe della domenica. La Roma è sotto? Nessun problema: chiamato a spingere sulla fascia, si toglie la soddisfazione di un dribbling da goleador da cui ricava il rigore e poi scarica in porta un tiraccio che per segno del destino si impenna e vale il gol della vittoria. Inaspettato.

6 Mourinho: prima del match dell’Udinese aveva rimproverato la squadra di non essere una gang, incapace di reagire alle insidie delle trasferte mimando un papà che a che fare coi figli un po’ fregnoni. A Sassuolo la Roma va sotto e il secondo tempo diventa bellicoso e tirato, coi giallorossi che la ribaltano. E lui in conferenza parla in portoghese per non farsi capire, in polemica con la classe arbitrale. Poliglotta.

5 Marvin Cuni: ha una palla d’oro al tramonto del primo tempo a San Siro, soffia palla a un fanciullesco Tomori, s’invola verso Maignan solo soletto, coi tifosi rossoneri terrorizzati e quelli ciociari già pronti a esultare, ma preferisce porgere il ramoscello della pace al portiere del Milan. Sbatti le ciglia e il Diavolo è in vantaggio. Imperdonabile.

4 Gabriele Cioffi: incontra la sua ultima squadra in A e si inceppa, con cui aveva totalizzato lo scorso anno 5 punti in 9 match. Va sul 2-0 con la sua Udinese contro il Verona, poi si lascia raggiungere, va in vantaggio si nuovo ma a tempo scaduto viene purgato dal suo Henry. Tradito.

3 Walter Mazzarri: esordio a Bergamo e battesimo vincente del figliol prodigo. Contro il Real il Napoli resiste e molla all’ultimo, contro l’Inter alla sua prima al Maradona tutti si aspettavano una risposta degna da campione. Ma arriva una scoppola dall’Inter. Deludente.

2 Gasperini: la sua Atalanta fallisce l’ennesimo esame di maturità, ma questo è l’ultimo. Stavolta la banda del Gasp non perde contro una grande ma contro il Toro. E i nerazzurri vanno in crisi. Discusso.

1 panchina Roma: Non si smentisce. E ora sono 26. Da quando Mou è sulla panca giallorossa arriva un altro rosso: stavolta al 96’ a Sassuolo viene cacciato Giovanni Cerra, match analyst. Incorreggibili.

5 Dicembre
Autore
Gian Luca Campagna

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