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Illegittimo sequestrare beni e conti di cittadini russi

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Dura nota del presidente nazionale dell'Associazione Amici Italiani della Russia: 'Non sono disponibilità dirette di Putin'

"Il Governo italiano si permette di porre sotto sequestro i beni mobili ed immobili di privati cittadini russi, ville, yacht, conti bancari, che, se pur appartenenti a uomini ricchissimi vicini al presidente Putin, non sono nelle disponibilità dirette del leader russo. Non si capisce dove sia la legittimità giuridica di tale provvedimenti in assenza di qualunque inchiesta giudiziaria con eventuali azioni cautelari, che, ricordiamolo, secondo il nostro "ordinamento di diritto", sono i soli che potrebbero dar luogo a un sostanziale sequestro di beni, senza contare, poi, sull’inopportunità pubblicitaria di tale determinazione": così in una nota Lorenzo Valloreja, di Pescara, presidente nazionale dell'Associazione Amici Italiani della Russia.

"Abbiamo creato - sottolinea - un pericoloso precedente per il quale, se io - ricco imprenditore che ho accumulato una fortuna in maniera legale, quindi senza temere nulla dalla legge - acquisto un bene in Italia, correrò sempre il rischio, qualora il mio Paese sia in discussione con il Governo italiano, per una questione della quale io non sono responsabile, che quest’ultimo me lo sequestri … e tutto questo è logicamente inaccettabile. Oltre a tagliare i rapporti economici con la Russia, abbiamo fatto comprendere all’universo mondo che noi non rispettiamo il diritto internazionale. Ma tutto questo lo si è fatto con la presunzione occidentale e l’illusione, di poter indurre la Russia ad un cambio di regime: sciocchi! La narrativa che circola nel nostro Paese per la quale la Russia è diplomaticamente e internazionalmente, isolata, è falsa: la metà esatta del mondo, cioè i Paesi del Bric, più buona parte dell’America latina, dell’Africa e dell’Asia, sono con Mosca".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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