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L'Ucraina bombarda la Russia sui territori russi

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Paura per un'escalation della guerra in Europa anche se gli Usa ancora non concedono semaforo verde

Dall'escalation politica e verbale alla destabilizzazione su vari fronti in Europa. Con una terza opzione, la più ''estrema e pericolosa'', che riguarderebbe ''un'escalation militare che coinvolga un Paese della Nato''. Si possono fare ''tre le opzioni'' su come la Russia risponderà all'attacco ucraino con missili americani sul proprio territorio, come spiega Stefano Stefanini, consigliere dell'Ispi ed ex ambasciatore alla Nato. ''Gli ucraini continueranno a usare le armi americane e degli altri alleati nei limiti rigorosi in cui sono stati autorizzati a farlo'' e quindi ''su obiettivi militari circoscritti in prossimità delle linee russe che attaccano gli ucraini. Kiev ha chiesto più volte di colpire anche in profondità in Russia, ma la luce verde su questo continua a essere negata da Washington e da altri'' spiega Stefanini.

L'incognita riguarda invece cosa farà la Russia. ''Continuerà a protestare come sta facendo'' e ''vorrà anche valutare qual è il danno effettivo che questi attacchi fanno ai loro piani militari. In che misura riducono il loro potenziale offensivo'', spiega. Lo ''scenario più tranquillizzante'' è proprio quello che prevede ''una sola escalation politica e verbale'' e l'accettazione che ''gli ucraini sono in grado di difendersi meglio di quanto potessero fare qualche giorno fa''.

Ma una seconda opzione è quella che vedrebbe la Russia ''alzare il confronto aprendo altri fronti o creando altri problemi non soltanto all'Ucraina, ma anche all'Europa'' prosegue Stefanini. ''Potrebbe aprire un fronte dal nord dalla Bielorussia, potrebbe utilizzare la propria presenza in Transnistria per creare problemi alla Moldavia, potrebbe creare instabilità nei Balcani'' spiega Stefanini che sintetizza: ''La Russia ha molte carte strategico-politiche su cui giocare per destabilizzare e creare problemi senza che sia una escalation militare vera e propria''. Ma è proprio una ''risposta militare'' della Russia che, seppur ''può avere varie gradazioni'' è sicuramente ''la più pericolosa''. In particolare, ragiona Stefanini, ''l'opzione più estrema sarebbe un attacco che toccasse anche il territorio di un Paese Nato'' e che ''significherebbe mettersi in guerra con la Nato''. Questo scenario, aggiunge, ''richiederebbe da parte della Russia una posizione cosciente'', quella di ''provocare la Nato al punto da scatenare una guerra Nato-Russa''. Si tratterebbe di ''una escalation pericolosa su un sentiero che la Nato e gli Stati Uniti non hanno mai voluto intraprendere, cioè un confronto diretto con la Russia''.

 

4 Giugno
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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