Il blocco digitale spingerà Russia indietro di 30 anni
"Il blocco digitale spingerà la Russia indietro di 30 anni". Lo scrive sul suo canale Telegram il vicepremier ucraino e ministro dell'Innovazione tecnologica e transizione digitale, Mykhailo Fedorov, elencando le grandi società tech che stanno abbandonando il mercato russo. "Un processo - dice - che è in corso ed è inevitabile" e su cui "stiamo lavorando 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per garantire che non rimangano società internazionali in Russia". Tra le multinazionali che hanno lasciato Mosca, Fedorov ricorda che c'è "Netflix, diventata inaccessibile ai russi su Google Play e App Store. Ora neanche la Vpn la salverà".
"Credit Agricole, Goldman Sachs, Jp Morgan, Deutsche Bank, Commerzbank e Bnp Paribas Sa hanno adottato alcune misure per ridurre il business in Russia. E Hewlett Packard Enterprise ha interrotto l'attività in Russia e Bielorussia", sottolinea il ministro, che cita anche la giapponese Sharp, e l'Eumetsat, l'organizzazione europea per l'esercizio dei satelliti meteorologici, che "ha sospeso la cooperazione con la Russia, diventando l'ultima agenzia meteorologica a limitare lo scambio di informazioni dopo l'invasione russa dell'Ucraina".
"Gli esperti affermano che i dati contenenti misurazioni quasi istantanee della velocità e della direzione del vento, delle precipitazioni e di altri fattori potrebbero essere cruciali per pianificare un attacco utilizzando armi biologiche o chimiche", aggiunge Fedorov, ringraziando le aziende "che avvicinano la nostra vittoria".
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