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Saldi: 1 italiano su 10 fa shopping per la Befana

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Quasi un italiano su dieci (9%) acquista regali per l’Epifania approfittando anche dell’inizio della stagione dei saldi

Quasi un italiano su dieci (9%) acquista regali per l’Epifania approfittando anche dell’inizio della stagione dei saldi. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ sugli acquisti per la Festa dell’Epifania. Da qualche anno infatti l’appuntamento con la Befana si è diffuso anche tra gli adulti che sfruttano l’occasione per scambiarsi o farsi doni, anche simbolici, spesso approfittando dell’inizio degli sconti.

Con l’Epifania si conclude la stagione dei regali di fine ed inizio anno che rappresenta un business rilevante se si considera che le famiglie italiane hanno scartato sotto l’albero regali di Natale per un valore stimabile in circa 8 miliardi tra grandi e piccini.

Il 3 gennaio in Valle d’Aosta si è alzato il sipario sulla stagione dei saldi invernali che dal 5 sono partiti in tutte le altre regioni. Saranno 15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi di euro. La Confcommercio stila una serie di accorgimenti per fare acquisti 'sostenibili': 

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (Art. 129 e ss. D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato (art. 135 bis del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo). Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati (artt. 52 e ss. del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo).

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi (Art. 17 bis D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo introdotto dal D.Lgs. n. 26/2023 di recepimento della Direttiva UE «Omnibus»).

6 Gennaio
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

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