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Salvini contro tutti. Da Trump a Vannacci e Macron

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Il leader della Lega a ruota libera va controcorrente parlando anche del ruolo delle forze dell'ordine e del ponte sullo Stretto

Un Salvini contro tutti e tutto, che va controcorrente rispetto al pensiero mainstream di questo momento. Così è apparso il leader del Carroccio affrontando i vari temi col suo piglio. "Ho fatto i complimenti stamattina a Trump, sono contento che ha vinto le primarie in South Carolina". Lo ha detto Matteo Salvini, parlando alla scuola di partito della Lega. "Posso dirlo o vengo bannato? Perché quando vince qualcuno è la vittoria della democrazia, con altri la democrazia a rischio... . Se vincono i bravi va bene, se vincono i cattivi è a rischio la democrazia".

"A differenza di qualcun altro in Italia, tra Macron e Le Pen io sto con lei, non ho alcun dubbio, scelgo lei come valori, squadra e progetto". Con Le Pen all'Eliseo "può esserci una nuova e pacifica rivoluzione francese". 

Vannacci "a me farebbe molto piacere se fosse uno dei portabandiera della Lega in queste battaglie di libertà, di sicurezza, di civiltà, di democrazia, di coraggio". Lo ha detto Matteo Salvini, parlando alla scuola di partito della Lega. Lui è stato "indagato poi non in un posto a caso, a Mosca ovviamente perché già che ci siamo però io penso che se uno ha rischiato la vita per i suoi ragazzi in giro per il mondo di tutto debba aver paura fuorché di un'inchiesta, e quindi se lo stimavo fino a ieri lo stimo ancora di più oggi. E quindi io penso che gli italiani ormai abbiano capito come funziona...".

"E' giusto analizzare se si è fatto tutto quello che si doveva, anche i poliziotti non sono robot, sono uomini e donne, non è accettabile che le centinaia di migliaia di persone in divisa che garantiscono sicurezza e democrazia vengano tirate in ballo nella contesa politica. Giù le mani dalla forze dell'ordine" ha detto con riferimento agli scontri alla manifestazione di Pisa. "Non tirate in politica poliziotti e carabinieri", aggiunge Salvini.

Poi la chiosa sull'opera faraonica che parte dal suo dicastero. Il ponte sullo Stretto "è un'opera pubblica indagata ancora prima di cominciare. La Cgil dice no a a un'opera pubblica che creerà 120mila buste paga nei prossimi anni. Meglio dire di no, che magari qualche operaio non mi rinnova la tessera della Cgil, dice Landini". 

26 Febbraio
Autore
Claudio Mascagni

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