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Roma Capitale e dignità alle province laziali

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La battaglia politica del candidato Giuseppe Schiboni (Fi): "Una questione portata avanti anche dal Governo centrale di cui beneficerebbero le quattro province"

Roma Capitale e dignità alle province laziali. La competizione della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale del Lazio vede protagonista un tema più politico-programmatico che populista, una battaglia fatta per ridefinire gli assetti finanziari dei territori provinciali in modo da avere maggiore autonomia rispetto a Roma, tanto che le province Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti risultano da sempre fagocitate e schiacciate dalla presenza forte della capitale. Il candidato per Forza Italia Giuseppe Schiboni, sindaco di San Felcie Circeo per 4 consiliature nonché consigliere e assessore provinciale per diversi lustri, pone l'accento su questo tema. 

"Forse è giunto il momento di dare un potere speciale a Roma Capitale -scrive Schiboni in una note-. E al contempo darlo al Lazio, o meglio alle sue quattro province. Non è più possibile mettere su uno stesso piano amministrativo Roma con Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti. In un contesto di ridefinizione amministrativa la stessa Latina per superficie territoriale e numero di popolazione potrebbe diventare capoluogo di regione. Ma andiamo con ordine, perché quello che Latina deve rivendicare è la sua dignità territoriale, sempre lesa dalla presenza ingombrante di Roma Capitale e Roma Metropoli, in termini soprattutto economici che poi vengono declinati in tutti gli ambiti.

Non è un caso che il Governo centrale voglia riannodare i fili smarriti da quando Roma è stata investita dello status di Capitale nel 2009, ripercorrendo quell’autonomia finanziaria già segnata sul federalismo fiscale.

Prima Roma Capitale (2 milioni e 700mila abitanti) e dopo Roma Metropoli (4 milioni e 200mila abitanti) fagocitano e non poco le risorse a disposizione di una regione vasta come il Lazio. Questa è una battaglia politica che tutte le provincie laziali devono impugnare, perché è giunto il momento di porre sulla stessa stregua il territorio di Roma con quello delle altre capitali europee. Quindi è necessario promuovere una migliore comprensione del ruolo della nostra capitale quale simbolo dello Stato come accade in Europa, perché nella loro complessità e nella loro specificità va tenuto conto che esse svolgono funzioni che ne conferiscono una posizione centrale su scala nazionale e internazionale, da quello politico a quelli economici e culturali; è chiaro che andranno fornite solide garanzie procedurali al fine di garantire l’autonomia delle città capitali, assicurando anche idonee risorse finanziarie alla Capitale e ai suoi municipi".

Infatti, dopo la riforma DelRio, Roma Capitale è stata collegata agli ambiti di competenza con la Città metropolitana, con funzioni cruciali in materia di sviluppo economico, promozione e gestione integrata dei servizi, infrastrutture, reti di comunicazione, mobilità e viabilità, pianificazione urbanistica. Se andiamo a sbirciare lo status di alcune capitali europee scopriamo che Berlino è al contempo una città e un Land federale, assolvendo a funzioni statali e comunali, configurandola come una “città-stato” (come Amburgo e Brema); Londra invece è stata trasformata in Greater London, costituita in entità territoriale separata, distinta dalle otto regioni del Regno Unito e dotata di un proprio ordinamento specifico; la Ville de Paris è membro della Métropole du Grand Paris, dotata di fiscalità propria, è stata istituita nell’ottica di porre in essere azioni metropolitane tese a migliorare la qualità di vita dei suoi 7,2 milioni di abitanti; Vienna gode di una posizione particolare nell’ambito dello Stato federale austriaco, dal momento che ne è al contempo la capitale, uno dei nove Länder e un comune con territorio coincidente con quello del Land.

"Quindi, forse è arrivato il momento in cui Capitale-Città e Città-Regione coincidano -ribadisce Schiboni-, con consequenziale reale sviluppo delle altre province del Lazio, Latina in primis. Rendere davvero Roma Capitale significa affrancare le province del Lazio da una servitù spirituale e finanziaria, consentendone finalmente un reale sviluppo economico. Una lotta politica che poi dovrà sfociare nel ripristino della Provincia come ente di primo livello, restituendo non solo le sue funzioni amministrative e di indirizzo ma accorciando così le distanze tra cittadini e centralità governativa, perché gli enti periferici hanno la loro importanza proprio come collanti tra il governo centrale e i territori, che così non vengono spogliati di dignità e autonomia tipica per le loro peculiarità".

 

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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