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La strategia di Schlein tutta a sinistra

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Un commento molto sarcastico la indica sul 'voler fare del Pd una sorta di Partito Radicale, pur non essendo Pannella'

"Schlein vuole fare del Pd una sorta di Partito Radicale, pur non essendo Pannella". Lo afferma l'on Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. "L'impostazione è quella - dice Antoniozzi - e cioè un partito di nicchia che difenda i diritti civili, con una chiara impostazione atea. La differenza è che il Partito Radicale, che svolse un'azione straordinaria nella Prima Repubblica, aveva una sua coerenza anche nelle situazioni in cui era impossibile dargli ragione ed era liberista in economia". "Schlein invece punta a essere maggioranza nel Paese non rappresentando- aggiunge Antoniozzi - il pensiero moderato, né le esigenze di modernità ma fermandosi a una visione della politica arcaica".

"Ora con la vittoria di Schlein un cambio di linea del Pd sulla guerra in Ucraina? Non vedo segnali in questa direzione e mi dispiace perché, dopo un anno, è sempre più chiaro che questa guerra non si può risolvere con un’escalation militare. Non lo dico io, ma anche i vertici militari Usa. Senza un vero sforzo diplomatico la pace si allontana ogni giorno di più. Forse è il caso di prenderne atto". Così Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra in un’intervista al Manifesto.

"E invece c’è ancora una narrazione tossica che fin dall’inizio ha alimentato liste di proscrizione in cui i pacifisti e la sinistra - conclude Fratoianni - erano gli amici di Putin. Ma non ci spaventano: pace e disarmo sono i grandi temi del futuro".

"Oggi il Pd per come è nato non esiste più, esiste un partito di sinistra e io tolgo il disturbo”. Così Beppe Fioroni a Repubblica. "C’è una parte del Pd che da sempre è ossessionata dal governo del partito. Nel 2015 Schlein uscì dal Pd con Civati perché aveva vinto un segretario moderato, cioè Renzi. Ora è tornata per fare la segretaria. Ma così non ci sarà mai un partito di centrosinistra perché la sintesi tra le culture è impossibile: invece quella sintesi era il sogno del Pd quando è nato. Insomma ormai è di sinistra, una cultura che nulla ha a che vedere con la mia cultura. E quindi tolgo il disturbo”.

Entrerà in un altro partito? “Sono impegnato innanzitutto per ricostruire una rete di confronto e di contatti con tutto il mondo moderato, cattolico e riformatore che è impegnato in politica dal basso e nel sociale. Realtà e persone che spesso non si riconoscono in un partito tra quelli oggi in Parlamento. Vediamo, ma non molliamo il campo dei moderati".

 

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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