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L'esasperante inaffidabilità dei fascisti

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Due arrestati, altri tre ai domiciliari o con obbligo di firma. Nella piazza no-green pass ancora una volta il fascismo spegne il pensiero

Ci sono ricascati. E sono riusciti di nuovo a svilire la manifestazione di persone con una battaglia da portare a termine, giusta o sbagliata che fosse.

Sono state 12 le persone fermate agli scontri di sabato a Roma durante le manifestazioni contro il green pass. All’udienza di convalida dell’arresto per 5 di questi, per 2 è stata confermata la detenzione e 3 sono stati scarcerati. Le accuse per i fermati sono di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Le violenze hanno visto protagonisti movimenti neofascisti, no vax e no green pass, in protesta in vista dell’entrata in vigore del certificato verde il 15 di ottobre. 

Un nutrito gruppo di persone ha dapprima riempito Piazza del Popolo; in seguito, alcuni gruppi neofascisti, tra cui esponenti di Forza Nuova e manifestanti no vax, hanno avuto la brillante idea di devastare la sede della Cgil nel centro di Roma. Un atto violento in pieno stile fascista, colmo dell’ipocrisia di chi predica libertà e fascismo allo stesso tempo, ordine e disciplina ma disobbedienza. 
I manifestanti hanno sfondato le porte della sede Cgil al grido “Giù le mani dal lavoro”, guidati dal leader di Forza Nuova ed ex latitante Roberto Fiore, che fa parte dei 12 arrestati. Le immagini della sede devastata hanno fatto il giro del web, riassumendo perfettamente la natura dell’atto: pura violenza vuota di ogni significato.

Il premier Mario Draghi si è recato alla sede della CGIL per portare la solidarietà e la presenza del governo dopo un atto di tale viltà, nonché ingiustificato.

“L’atto di squadrismo fascista”, come è stato definito dal presidente della CGIL Maurizio Landini, svilisce e toglie i riflettori da tutte le persone che hanno dubbi sul green pass e manifestano legittimamente in uno stato democratico. 

I falliti movimenti neofascisti

In parlamento si discute di sciogliere i movimenti come Forza Nuova, ma la violenza di tali movimenti non si scopre certo oggi. Il partito fondato da Roberto Fiore era probabilmente in cerca di nuovi voti tra le persone contrarie alle misure del governo, ma ha saputo offrire le uniche cosa che sa: violenza e arroganza.

Dalla sua fondazione, FN ha riscosso più denunce di violenza che voti, e nelle occasioni in cui si è presentato alle elezioni ha preso in una sola occasione una percentuale maggiore all'1%, cercando spesso spalle elettorali prima in gruppi giovanili neofascisti, ora nei no vax. 

Lo scioglimento di Forza Nuova ha chiaramente un significato politico. Sciogliere un partito così insignificante per contrastare il fascismo equivale a svuotare il mare con un bicchiere, vista la forte presenza di fascisti anche nei partiti più grandi della destra.

C'è da muoversi, dunque, su due insiemi, che spesso si sovrappongono: quello dei violenti, che devono essere processati e pagare, e quello dei fascisti, un problema che non si risolve certo con il carcere o con lo scioglimento di un partito.

3 anni fa
Autore
Emanuele Di Casola

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